A1 femminile - 15 maggio 2023, 23:59

A1 F.: Conegliano brinda con il sesto scudetto. Milano ci crede, poi Gray...

4 set chiudono la serie tricolore. La canadese Gray entra a metà del 2° set e chiude la finale! E' lei la MVP. Thompson attacca 77 palloni, troppo sola. Milano rimanda la gioia scudetto, tra un anno ci riprova con Egonu

A1 F.: Conegliano brinda con il sesto scudetto. Milano ci crede, poi Gray...

FINALE GARA 5
PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO - VERO VOLLEY MILANO 3-1 (23-25 26-24 25-17 25-21)
PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO: Fahr 12, Haak 25, Robinson-cook 9, Lubian 8, Wolosz 1, Plummer 5, De Gennaro (L), Gray 25, Pericati, Gennari, De Kruijf, Squarcini. Non entrate: Bardaro (L), Carraro. All. Santarelli.
VERO VOLLEY MILANO: Sylla 4, Stevanovic 4, Orro 3, Larson 9, Folie 9, Thompson 32, Parrocchiale (L), Rettke 2, Candi, Begic, Davyskiba, Stysiak. Non entrate: Allard, Negretti (L). All. Gaspari.
ARBITRI: Cesare, Pozzato.
NOTE - Spettatori: 5344, Durata set: 31', 32', 27', 30'; Tot: 120'. MVP: Gray.
Top scorers: Thompson J. (32) Gray A. (25) Haak I. (25)
Top servers: Orro A. (2) Thompson J. (1) Fahr S. (1)
Top blockers: Folie R. (5) Fahr S. (4) Lubian M. (3) 

TREVISO - E con questo sono sei. Sei scudetti, uno diverso dall'altro, che una veterana come Moki De Gennaro definisce di difficoltà diverse, differenti. Come questo, per la prima volta giunto a gara 5 contro un avversario - Milano - che ha saputo essere ostico anche nell'avvio di questa occasione. 

E' infatti stata anche questa la gara finale dai due volti, quella che ha visto Milano crederci per un set e mezzo, il primo vissuto da preda, il secondo che sembra mettere il sigillo sullo scudetto con Thompson che tira il gruppo, incurante della fasciatura alla coscia affaticata in gara 4.
Poi c'è lei, Alexa Grey. Canadese, da Calgary, entra per Plummer, da Long Beach, California, e cambia improvvisamente l'inerzia della gara, la storia dello scudetto. 

Dal primo atteso titolo di Milano, che manca anche al maschile, e che resta atteso, al sesto dell'Imoco, club nato appena 11 anni fa, con una bacheca che ogni anno deve essere allargata per i trofei che arrivano con una regolarità disarmante, il passo è breve.

Nel segno di Alexa Gray - giustamente eletta MVP della finale - che in due set e mezzo, dal 12-16 del secondo parziale, porta l'Imoco allo scudetto con 25 punti personali, 68% in attacco, 22 palloni a terra su 31, 0 muri subiti, 1 solo errore, 1 ace (0 battute sbagliate) e 2 muri fatti. Una prova da super eroe della Marvel.

Milano non ci ha più capito nulla, non è riuscita a ritrovarsi, così che il terzo e quarto set, alla fine, sono diventati quasi una passerella verso il tricolore, una festa crescente di decibel e gioia del pubblico di un Palaverde caldissimo e strapieno.

Quello che Milano ha pagato è stata una mancanza di alternative a Thompson. Orro è partita forte con l'americana (20 palloni nel primo set in attacco,  11 a terra, 55%) e da lì non ha più cambiato registro, non trovando risposte da Larson e Sylla che come le centrali restano sotto la doppia cifra nel tabellino finale.
Thompson 32 punti complessivi, nel corso  gara ha però perso di efficacia: 77 palloni attaccati, 31 a terra, 24 a Larson (9 a terra), 20 a Sylla (solo 2!, 10%, -5% di efficacia).

E' la festa dell'Imoco. Meritata. Milano rimanda l'abbraccio con la storia, il prossimo anno avrà Egonu in posto 2. Anche se Thompson non ha proprio demeritato, anzi.

LA PARTITA - Partenza sprint di Milano che si porta 2-6 con Thompson e Folie subito a regime. L’americana di posto 2 di Milano spinge da subito nonostante la vistosa fasciatura alla coscia sinistra, frutto dell’affaticamento di gara 4 che l’ha vista uscire a metà del secondo set. Haak ancora a zero quando siamo sul 5-11. Wolosz va per altre vie e Santarelli inizia i cambi tattici Pericati-De Kruijf per Plummer (in seconda linea) e Lubian.
Thompson continua a trovare farci nel muro scomposto dell’Imoco (7° punto per la statunitense sull'11-15) poi c’è il muro di  Stevanovic su Plummer: 11-16. E il fondamentale dell’attacco che non regala soddisfazione alle “Pantere” gialloblù.

Un video check a favore dell’Imoco sblocca le venete che mettono a segno due difese d’oro e avvicinano Milano con il secondo punto in attacco di Haak e un muro di Fahr (-3, 15-18). Mentre il set diventa un Thompson contro tutte (le altre bocche da fuoco di Milano non aiutano) l’inerzia di Conegliano si spegne su attacco out senza muro di Gennari. Poteva essere 17-19, diventa 16-20. Stevanovic firma l’ace del 18-24 tra Cook e Plummer. Haak annulla il primo set ball, il muro di Wolosz su Folie il secondo, Plummer il terzo dopo una facile difesa dell’Imoco su pialletta di Thompson.  La rice di Milano va in affanno su Cook, Orro non riesce a sviluppare gioco, ne approfitta ancora l’Imoco che incassa l’errore in attacco di Thompson: 22-24 e anche quello post time out: 23-24. Il set però lo decide il pallone in rete di Cook dai nove metri.

Secondo set più equilibrato in avvio con l’Imoco che entra in partita, sulla scia del finale di primo set. Santarelli è costretto a spendere il time out sul 7-10, dopo uno 0-4 di Milano ispirato da attacco e ace di Thompson e un muro di Orro

11-17, allunga Milano, Santarelli opera il cambio per Gray per Plummer. Il muro di Milano fa ancora la differenza, così come il gioco difensivo della squadra di Gaspari che, quando l’Imoco non ha palla perfetta per il side out, esaspera le venete. Thompson firma il massimo vantaggio: 12-18.  Imoco che torna a farsi sotto con Gray. L'inerzia che si sposta nelle mani delle padrone di casa con Orro che non trova alternative a Thompson  (Begic entra per Sylla) ma è quando rientra Myriam che arriva la su difesa per il nuovo break: 21-23.  Qui si decide lo scudetto? Gray impatta; 23-23, un set che sembrava un monologo. Ancora Gray. Si riaccende il Palaverde con i suoi 4000 tifosi.  Thompson annulla il set ball, Haak e Gray firmano il 26-24.

L’Imoco riparte con Gray neln terzo set e la spinta in campo è la medesima di fine secondo: 5-2. Il colpo per Milano è durissimo. Da 12-18 il mondo in mano al 26-24 contro un avversario ritrovato e galvanizzato da 7 punti di Gray nel secondo set e tanta fiducia per Wolosz che ha una apertura in più su cui far gravitare il muro di Folie e compagne. Ora passano tutte: Haak, Lubian, Gray.  Sylla subisce l muro dell’11-4, spazio a Davyskiba che però mette in rete: 12-4. Un set in cui sembra non esserci storia. Rattke per Stevanovic è il nuovo cambio di Gaspari, ma l’inerzia è girata. La finale che sorrideva a Milano ora le ha voltato la schiena.  Tutti i palloni che per un soffio finivano di qua, ora finiscono di là, dove per il di là si intende il campo di un Vero Volley che sembra stanco, tramortito: 15-7.  Milano arriva a -5 (18-13) ma quando Fahr rientra dopo un momento di riposo in panchina per la solita brava Squarcini, piazza due muri che mettono il sigillo al set: 22-16. Haak e Lubian chiudono 25-17.

Quando deve andare tutto per il verso giusto lo fa alla grade.l’Imoco sembra gestore il set con serenità. Sul 10-7 la palla attaccata da Gray colpisce un occhio di Thompson. Sembra la rappresentazione del ko tecnico. Poi ace di Gray che continua a macinare punti: 12-8. Due muri di Lubian precedono l'altra esplosione di Haak che colpisce in una ricostruzione da seconda linea e schianta a terra Thompson (19-12). Titoli di coda, è scudetto. Anche se sul 24-15 a Milano non l'aveva detto nessuno che la storia aveva emesso la sua sentenza: di errore in errore  il Vero Volley si arrampica al 24-21.  Poi la liberazione tricolore, l'ultimo punto di Fahr che è un segnale di speranza per chi per mesi ha dovuto rincorrere condizione post infortunio.  

 

Luca Muzzioli

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