- 15 maggio 2023, 10:44

Superfinales di volley, la Champions League è a Torino. Valle: “Grande cartolina”

Il vice presidente del Consiglio regionale: “Sono eventi che producono un effetto emulativo, perché ci fanno venire voglia di fare più sport”

Daniele Valle, vice presidente del Consiglio regionale

Daniele Valle, vice presidente del Consiglio regionale

TORINO - Manca sempre meno alle Final di Champions League di volley. Torino si tira a lucido per ospitare un evento importante non solo dal punto di vista sportivo. Lo sa bene Daniele Valle, vice presidente del Consiglio regionale. 

Valle, qual è il valore di una manifestazione sportiva così prestigiosa come le finali della Champions League di volley a Torino? 

"Sicuramente eventi come le Super Finals della Champions League di volley costituiscono un importante attrattore turistico. Chi visiterà la nostra città per l’evento sportivo poi diventerà “ambasciatore” delle nostre bellezze culturali, artistiche ed enogastronomiche. Sono, quindi, una “cartolina”, un volano dal punto di vista turistico, ma generano importanti effetti sull’“indotto” che ruota intorno all’evento in quanto tale, ovvero la ristorazione, il commercio, gli alberghi, i musei. E poi, non dimentichiamolo, sono eventi che producono un effetto “emulativo”, perché ci fanno venire voglia di fare più sport, spingono soprattutto i più giovani alla pratica sportiva. Il fatto che le finali della principale coppa europea di volley si svolgano a Torino proprio a poche settimane dalla vittoria europea di Chieri in Challenge Cup, mi sembra una fortunata coincidenza che porterà certamente bene a tutto il movimento sportivo torinese e piemontese". 

Oltre alla grande visibilità, cosa portano le finali sul territorio?

"I grandi eventi sportivi, come le ATP Finals di tennis, o musicali, come l’Eurovision Song Contest, non solo generano ricadute significative in termini economici ma sviluppano esperienza. Solo ospitando i grandi eventi si diventa capaci a gestire i grandi eventi, ovvero sempre più competitivi in un mercato che vede le più importanti città gareggiare tra loro per riuscire ad accaparrarselo. Dalle Olimpiadi invernali in poi, Torino ha maturato importanti credenziali, ha imparato molto sul versante organizzativo, della promozione e dell’accoglienza. Siamo diventati un player in questo difficile settore. Aggiungo, poi, che i grandi eventi costringono a migliorarci sul versante delle infrastrutture sportive, dove come sistema-Italia siamo ancora indietro, ma che sono un fattore strategico per tutte le discipline sportive, anche a livello giovanile". 

Il Comune sembra orientato a portare sempre più grandi eventi a Torino. E' una linea che condivide?

"Una scelta assolutamente condivisibile per le ragioni che ho espresso prima. E, per questo, è stato davvero un brutto colpo non essere riusciti a inserirci nelle Olimpiadi invernali del 2026, dove avremmo potuto fare bene la nostra parte. Bisogna evitare di cadere in una trappola “ideologica”, quella che tende a contrapporre il grande evento internazionale all’evento locale. È una visione sbagliata. Bisogna, invece, creare un circolo virtuoso tra globale e locale, il primo può e deve “trascinare” il secondo. Il grande evento non può essere un’“astronave” che atterra e riparte, deve essere lievito per il territorio e lasciare un’eredità positiva".

Redazione Volleyball.it

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