ANKARA - È arrivata una notizia che scuote il mondo della pallavolo internazionale: Matthew Anderson, leggenda della Nazionale statunitense e MVP della finale d’andata della Cev Cup, ha annunciato il suo imminente approdo nella SV League giapponese nella prossima stagione.
Il messaggio è arrivato direttamente dopo la vittoria per 3-2 (25-27, 25-21, 23-25, 25-23, 19-17) di Ziraat Bank Ankara sul campo del Rzeszów, in Polonia. Anderson, autore di 28 punti, si è rivelato ancora una volta decisivo nei momenti chiave del tie-break.
“È stata una partita davvero bella” – ha dichiarato Anderson nell’intervista post-gara – “Il nostro avversario stava giocando bene, ma siamo riusciti a mantenere la calma nei momenti importanti”.
Il fuoriclasse americano ha poi confermato un'indiscrezione di mercato che circolava da settimane: “Sì, è vero. Andrò a giocare nella SV League giapponese. È sempre stato un mio sogno e sono felicissimo di questa opportunità. Anche la mia famiglia è entusiasta: sarà un’occasione bellissima per stare tutti insieme per un’intera stagione.”
Anderson, che compirà 38 anni nel 2025, resta un protagonista assoluto del volley mondiale. In carriera ha conquistato due bronzi olimpici (Rio 2016, Parigi 2024), un bronzo ai Mondiali (2018), un titolo di World League (2014) e ben quattro Champions League consecutive con lo Zenit Kazan. A livello nazionale ha vinto campionati in Russia, Turchia e Italia, mostrando una versatilità unica nel suo ruolo, alternandosi con efficacia tra opposto e schiacciatore di posto 4.
“So che il mio ruolo in Giappone porterà aspettative e pressioni – ha aggiunto – ma voglio comunque godermi ogni momento. È un onore poter giocare in un campionato in crescita, che ha sempre mostrato grande organizzazione e passione.”
L’annuncio ufficiale della squadra giapponese che accoglierà Anderson è atteso a breve, ma la sua presenza è già sinonimo di un grande salto di qualità per la SV League, che nella prossima stagione si prepara ad accogliere uno dei nomi più iconici della pallavolo moderna.
