Reggio Emilia: Cantagalli, "cacciato con una email". "Non mi stupisco più, conosco i miei polli"

Scritto da Redazione Volleyball.it  | 
Luca Cantagalli

REGGIO EMILIA - In attesa della versione dei fatti del Volley Tricolore, oggi tiene banco lo sfogo di Luca Cantagalli sulle colonne de Il Resto del Carlino di Reggio Emilia. Dopo l'esonero di ieri il tecnico, schiacciatore campione della Generazione di Fenomeni, intervistato da   Stefano Chiossi il “bazooka” di Cavriago racconta l'ultima giornata da tecnico del club emiliano. 

Si aspettava questo esonero? "Sinceramente no. La situazione era difficile, ma in estate erano state spese tante belle parole, progetti, obiettivi…E poi ci sono i modi".

Nel primo divorzio del 2016 disse che la società non rispondeva nemmeno ai suoi messaggi.
"Vero. Qui invece mi hanno cacciato con una mail di prima mattina".

Prego? "Mi sono svegliato, guardo il cellulare e trovo il messaggio in casella di posta del vicepresidente (Azzio Santini, ndr). Sa cosa mi ha ricordato?"

Continui. "Il postino che suona al citofono per allungarti la multa. Stessa sensazione. Vabbè ormai nemmeno mi stupisco più. Come si dice di solito? ‘Conosco i miei polli’. Ecco (sorride amaro, ndr). Personaggi di grande spessore non ne ho conosciuti qua".

Perché allora quest’estate è tornato? "Ci si fa sempre convincere dalle parole e i buoni intenti. Squadra composta da reggiani; allenare i miei due figli Diego e Marco; un progetto di lunga durata. Mi prendo le mie responsabilità, ma sento davvero poche colpe. Invece la società è stata completamente assente".

Intende sul mercato? "Quello sicuramente: avevo chiesto uno ‘straniero’ che potesse fare la differenza e non è mai arrivato. Senza contare che con gli infortuni abbiamo giocato un mese senza centrali, e due settimane privi di schiacciatori. Ma intendo proprio fisicamente".

In palestra insomma. "E chi li ha mai visti all’allenamento? È da sei mesi che della società non si hanno notizie. Piangersi addosso non è nel mio dna però ho ricevuto zero aiuto".

Riavvolgiamo il nastro: in estate lei ha preso una squadra che aveva appena rinunciato alla Superlega. "Sì con un allenatore esonerato e 5 titolari andati via. Già li avrei dovuto farmi due domande: se mandano via un coach che vince il campionato figurarsi cosa avrei dovuto fare io. Onestamente se non avessi portato io alcuni ragazzi credo non avremmo fatto nemmeno una squadra. Il nostro miracolo sarebbe stata la salvezza".

Tra i giocatori ci sono anche i suoi figli: che esperienza è stata? "Difficile dal punto di vista umano. Ho imparato a conoscerli sotto un altro punto di vista, che non potevo avere. Non è stato facile ma lo rifarei assolutamente".

Come li vede ora? "Guardi, hanno saputo dell’esonero ad allenamento assieme a tutta la squadra. Credo ci saranno ripercussioni. Ma so che non si lasceranno condizionare e daranno il 100% come hanno sempre fatto, per evitare di diventare un altro capro espiatorio".

Il suo vice Fabio Fanuli è pronto a sostituirlo. "Una decisione che avevano già preso. Anche perché iniziano a scarseggiare gli allenatori pronti a venire a Reggio…In ogni caso tiferò per loro. Io attenderò invece un’altra sfida. Fa parte del gioco".



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