La polemica: Toniutti critica, il social media manager di VolleyballWorld fa "gne gne"
Il palleggiatore francese analizza in maniera critica i troppi viaggi da un capo all'altro del mondo a cui i giocatori sono obbligati, l'attività troppo ricca di appuntamenti e via social la FIVB lo irride con un post da contesa tra quindicenni...

MODENA - Può capitare che in un mondo non cloroformizzato ci sia chi, dotato di grano salis e buon senso, possa dire la sua. E non vi stupisca se è uno sportivo perché l'icona dell'atleta ignorante è oramai morta e defunta.
Quello che stupisce è la risposta di una istituzione mondiale ai limiti del “gne gne” di un quindicenne…
E' successo che il palleggiatore francese Benjamin Toniutti, parlando nell'intervista della settimana di Plusliga.pl abbia affrontato tanti argomenti e temi, passato, presente e futuro.
Alla domanda legata al giocare troppo e al fatto che anche i nazionali polacchi se ne lamentano Ben Toniutti ha risposto cosi:
“Noi francesi quest'anno abbiamo giocato la VNL in Canada, a Danzica e in Italia, e poi l'intero Mondiale in Polonia e poi via ai campionato. La maggior parte di noi, poi, gioca in campionati stranieri - in Polonia, Italia e altri paesi, quindi non siamo vicini alle nostre famiglie per sei o otto mesi di campionato. Ora ascolta questo: abbiamo giocato la VNL durante l'estate in Canada, poi nelle Filippine e in Giappone. Tutto l'anno in trasferta. Ovviamente, capisco che i giocatori polacchi siano esausti e abbiano il diritto di sentirsi in questo modo. Ma cosa dobbiamo dire? Questo è un dramma. Certo, è una mia scelta che gioco in Polonia, nessuno mi ha obbligato a farlo, puntandomi un coltello alla gola, ma non posso accettare il fatto che a volte vedo i miei fratelli solo una volta all'anno perché non abbiamo tempo per incontrarci”.
“Abbiamo discusso di questa situazione con le autorità FIVB come capitani delle squadre nazionali e abbiamo presentato la nostra posizione secondo cui ci sono troppe partite, troppi affari e poca preoccupazione per la nostra salute”.
Poi il motivo della contesa con la risposta di un infantile social media manager della FIVB/Volleyball World: “Mi spieghi, perché non riesco a capire che senso abbia giocare una partita della VNL nelle Filippine alle 10 di fronte a un pubblico di venti persone? In un paese dove non c'è nemmeno una squadra di pallavolo! Mi dispiace anche dirlo. Abbiamo volato lì sedici ore in classe economica. Molti dei ragazzi sono oltre i due metri, quindi puoi immaginare che piacere è stato. Dal Canada abbiamo volato nelle Filippine, poi direttamente in Giappone. Alcuni dei ragazzi sono stati via dall'Europa per un mese e mezzo. A cosa serve tutto questo?”
Apriti cielo… invece di tornare a discutere di voli, calendari troppo fitti, salute dei giocatori… come replica il social media manager di VolleyballWorld? Con una immagine di un palasport delle Filippine con oltre 5000 spettatori con un mal riuscito post ironico: “Più di 20 di sicuro”… Quando si fanno seguire i social dal cugino…
