Estero - 11 marzo 2024, 12:17

Stati Uniti: Curiosità a stelle e strisce. I contratti a tre, le "active roster" e "practice player"

La schiacciatrice ligure Valeria Papa, posto 4 dei San Diego Mojo, ci racconta alcune originalità della nuova Lega Pro statunitense. Dai pagamenti ai contratti fatti dalla Lega, fino al doppio ruolo nel roster delle atlete

Valeria Papa all'ingresso in campo

Valeria Papa all'ingresso in campo

di Valeria Papa*

Eccomi di nuovo qua, ben ritrovati. Quando ci siamo lasciati mi ero ripromessa di raccontarvi qualcosa in più sul sistema di questa nuova Lega pro.

Probabilmente la differenza più grande che ho riscontrato, fino a questo momento, paragonandola al sistema italiano, è il ruolo svolto dalla Lega.

Per prima cosa ho firmato un contratto a tre con la mia attuale società e con la Lega stessa appunto.

È quest'ultima a occuparsi dei pagamenti (uguali per tutte le giocatrici), dell'abbigliamento e di questioni organizzative generali.

Sono poi le singole società a cercare di soddisfare il fabbisogno giornaliero delle giocatrici, mettendo a disposizione alloggi, macchine ecc. Anche per la formazione dei roster l'iter è stato molto diverso: si è passato attraverso mini camp e draft, ma soprattutto un giocatore può essere sostituito in qualsiasi momento, proprio come nel caso della mia prima coinquilina, la ragazza della quale vi ho parlato nell'ultimo articolo.

La squadra è composta da un active roster, ovvero i giocatori che possono scendere in campo durante le partite, e dai practice player che, come suggerisce il nome, possono stare solo in panchina e partecipare agli allenamenti, percependo uno stipendio inferiore, anche in questo caso uguale per tutte. Un practice player può essere “promosso” nel roster, ma non può ritornare al suo precedente stato e se non dovesse più essere utile come giocatore attivo il suo destino è l'esclusione dalla squadra.

Il pagamento avviene dopo ogni partita e in caso di un infortunio che costringe il giocatore a stare lontano dal campo viene ridotto.

A essere sincera non mi è proprio chiaro tutto e penso che non lo sia anche per altre mie compagne. È un organismo appena nato e come tutte le novità avrà bisogno di un po' di tempo per crescere, svilupparsi e strutturarsi.

Non seguo molto il basket, ma spesso quando provo a spiegare come funzionano qui le cose mi viene risposto qualcosa del tipo: "ah ho capito, stile NBA". Lascio a voi le vostre considerazioni e se vi va di spiegarmi qualcosa di questo stile NBA sbizzaritevi liberamente.

Per il momento vi saluto, non so se augurarvi il buon giorno o la buona notte, viste le diverse ore di fuso che ci separano. Oggi mi sono concentrata più su aspetti burocratici, ma per vivere insieme a me le emozioni dei miei esordi e della mia prima volta a Las Vegas tra brividi sul palquet, blackjack, roulette e luci vi rimando al prossimo appuntamento.


* schiacciatrice del San Diego Mojo

 

 

 

Redazione Volleyball.it

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