di Luca Muzzioli
BRUXELLES (Belgio) - Le grandi manovre per l'elezione del nuovo presidente e del nuovo consiglio di amministrazione della CEV nel congresso del 24 agosto 2024 a Napoli sono iniziate.
In casa Cev da tempo con - in apparenza - un fine ben preciso, limitare il numero dei candidati.
Altrimenti non si spiegherebbe l'articolo votato solo il 20 maggio scorso a Torino - Sezione 3, Articolo 1.1.§4g del Regolamento Generale della CEV - che sostiene che il candidato alla carica di Presidente della CEV deve avere una vasta esperienza nella pallavolo e leadership, compreso il servizio per almeno 4 anni come membro del consiglio direttivo di una federazione nazionale o internazionale di pallavolo.
Un articolo che allo stato attuale limiterebbe la possibilità di candidarsi al ruolo di numero uno della Cev ad uno solo dei tre possibili nomi in circolazione per la presidenza, l'italiano Renato Arena, delfino di Aleksandar Boričić, a discapito invece del croato di Spalato Roko Sikiric, un tempo responsabile eventi della Cev, ex schiacciatore, una stagione anche in Italia a Cagliari, e un candidato polacco sostenuto dalla federazione polacca.
Un articolo che dovrebbe essere stato ratificato dalla Cev proprio a Bruxelles mentre sarebbe stato respinto una richiesta di revisione. Contro ogni parvenza di democratica possibilità di varietà di scelta.
Prima dell'Assemblea tenutasi a Bruxelles il croato Roko Sikiric ha aveva inviato questa lettera ai responsabili delle federazioni europee.
A: Tutti i presidenti della Federazione Nazionale di Pallavolo
Zara, 30 agosto 2023
Cari Presidenti,
spero che questa lettera vi trovi in buona salute.
In seguito ai recenti sviluppi delle imminenti elezioni presidenziali della CEV, desidero rivolgermi a tutti voi e ringraziarvi per il vostro sostegno nel portare i vertici della nuova presidenza all'Assemblea Generale, dove avrete la possibilità di decidere sul futuro della pallavolo europea.
Tuttavia, prima che ci riuniamo tutti a Bruxelles per questa importante occasione, vorrei presentarvi la mia posizione e chiarire che la mia posizione non è mai stata rivolta contro il Presidente della CEV, il signor Borïčïć, che rispetto per tutto ciò che ha fatto per la pallavolo e a cui sono grato per avermi dato la possibilità di far parte della famiglia CEV e di servire in una delle posizioni più responsabili della pallavolo europea. Credo davvero che il signor Borïčïć, con la sua squadra e i miei ex colleghi dell'ufficio CEV, abbia dato una svolta positiva alla pallavolo negli ultimi due mandati presidenziali. Perciò, quando l'anno prossimo il signor Borïčïć avrà concluso con successo il suo secondo mandato, ho discusso con trasparenza la mia posizione con lui e con i miei supervisori e ho espresso loro la mia ambizione di contribuire a questo sport.
Seguendo il percorso che hanno già tracciato, la mia ambizione è guidata dal fatto che ho una chiara comprensione delle esigenze dei nostri stakeholder, vedo molte opportunità per un ulteriore sviluppo del nostro sport e credo di poter offrire di più per trasformare queste opportunità in risultati e le esigenze in soluzioni. Per questo ho deciso di candidarmi alla presidenza.
L'essere stato coinvolto nella pallavolo per oltre 30 anni come giocatore professionista e direttore sportivo di pallavolo, l'aver ricoperto per quasi cinque anni la carica di capo della CEV e l'aver combinato il tutto con la mia formazione, un Master of Scïence ïn Global Marketïng presso la Boston Unïversïty, mi ha fornito un'ampia conoscenza di molte aree cruciali e le qualità essenziali necessarie per questo ruolo. Le mie esperienze professionali hanno affinato le mie competenze in materia di intelligenza, matematica, marketing e commercio, che ho dimostrato molte volte nel corso della mia carriera in posizioni di leadership nella pallavolo. Pertanto, posso affermare con certezza di essere un candidato competente per guidare la Pallavolo Europea.
Purtroppo, però, come sapete, i nuovi criteri presidenziali hanno praticamente eliminato me e un altro potente candidato. Introdurre tali criteri di selezione, che in realtà non garantiscono il successo di una candidatura, significa essenzialmente mettere in discussione il buon senso della Federazione Nazionale nel giudicare chi è in grado di dirigere la nostra istruzione e di guidare la nostra famiglia di pallavolisti. Dovremmo invece confidare nel fatto che le Federazioni Nazionali siano in grado di assumersi la responsabilità della scelta delle candidature che intendono applicare.
Infine, gradirei avere la possibilità di presentarvi il mio programma o di ascoltare i progetti di altri potenziali candidati. Non ho dubbi che una competizione leale tra i candidati sia salutare e un percorso positivo per il bene del nostro sport. Per questo motivo, in occasione dell'Assemblea generale del 2 settembre a Bruxelles, vi invito a sostenere con voto segreto la proposta della Federazione polacca di pallavolo e di
"votare per revocare la decisione del C.d.A. presa il 20 maggio a Torino sui nuovi criteri di cui alla Sezione 3, Articolo 1.1.§4g del Regolamento Generale della CEV e non porre alcuna nuova limitazione aggiuntiva al candidato alla carica di Presidente della CEV".
Non vedo l'ora di incontrarvi a Bruxelles.