Superlega | 16 marzo 2024, 16:26

Perugia: Lorenzetti pronto alla battaglia con Verona. "Avversario da non sottovalutare"

2-0 avanti nella serie la Sir si prepara per una gara3 che promette scintille. "I veneti sono come il loro allenatore. Aggressività e grande efficienza, non regalano nulla". L'amico Petrella: "So quelle che sono e sue qualità. Modena. per puntare ad un allenatore così giovane forse doveva essere propria sicura"

Perugia: Lorenzetti pronto alla battaglia con Verona. "Avversario da non sottovalutare"

PERUGIA - Non è un "underdog", anzi è un tecnico solido, consolidato. Capace di vincere 4 scudetti in tre piazze diverse, anche a distanza di anni.

A dimostrazione di aver saputo cambiare, crescere e anche adattarsi alle diverse generazioni che ha allenato e guidato. Angelo Lorenzetti vive da una settimana il suo primo play off a Perugia, in una piazza esigente e, notoriamente, frizzante, come il suo patron.

Un anno fa fu una Sir da record in regular season ma il play off fu un boccone amarissimo, quest'anno la classifica ha collocato gli umbri "solo" al secondo posto ma il nome della Sir e Lorenzetti troneggiano sul podio di tutte e tre le rassegne disputate, Supercoppa, Mondiale per Club e Coppa Italia.


Coach, l'ambiente dopo l'esperienza di un anno fa com'è? Tranquillo?
"Tranquillo è morto" sdrammatizza il tecnico che sa che in ogni realtà i play off sono capaci di incendiare.        

Domenica insieme alla sua Perugia avete già la palla per chiudere il quarto di finale. Verona sembrava un avversario più ostico. Le vostre due vittorie fanno sembrate tutto facile. E' davvero così? 

"Eh vista così può sembrare cosa facile, ma è un avversario da non sottovalutare. Saltano come cavalli. Hanno un miglior approccio rispetto a noi alla partita, e questo che è un qualcosa che vorremmo migliorare.   Al di là del cambio palla hanno anche un muro veramente impegnativo e quindi la qualità dell'attacco deve essere alta. Se cala loro ti prendono. E per non farsi prendere da loro il lavoro facile facile non è". 

Una squadra simile al suo allenatore, Radostin Stoytchev. 

"Sì, come il suo allenatore ha determinate caratteristiche: l'aggressività e la grande efficienza. Noi l'abbiamo scampata nelle prime due gare, ma sappiamo che la serie è aperta. Tutto quello che ci porteremo a casa sarà farina del nostro sacco perché Verona non regala nulla".

Coach lei dice sempre che occorre guardare avanti, girarsi non serve a nulla. Però in questa stagione sin qui c'è solo la firma sua e di Perugia.  Qualcosa vorrà dire... 

"Bravo e fortunato?  Beh, fortunato sì, perché innanzitutto mi ritrovo in società di alto livello. Nelle singole rassegne, soprattutto nella situazione di Supercoppa e Coppa Italia, i ragazzi hanno fatto il loro massimo, anche se qualche situazione fortunata l'abbiamo vissuta. Con Civitanova eravamo sotto due a zero e abbiamo giocato un set tiratissimo che poteva finire tranquillamente nelle mani loro. Diciamo che siamo stati bravi a fare quel punto in più. Ma non è detto che ci si riesca sempre".

Perugia è un club che ha già vinto tanto, ma ora in palio c'è lo scudetto. Un peso? 

"Sappiamo che pur essendo una società abbastanza giovane la Sir ha già appeso parecchi stendardi al palasport e in bacheca ci sono parecchie coppie di trofei. Di scudetto ce n'è uno, non dico solo uno perché vincere è molto difficile, però questo testimonia come questa vittoria sia  la più complicata. Posso dire che adesso siamo in ballo e, allora, balliamo". 

Con un Leon. in più. Il caraibico l'ha ringraziata per la sua gestione.
"Ho apprezzato il suo essere stato coerente alla coerenza che abbiamo avuto noi in tutto questo periodo. Non ci siamo né nascosti niente sulla gravità della cosa, né gli abbiamo creato delle aspettative che sapevamo magari non avremmo potuto mantenere". 

A Verona dopo la vittoria sei corso ad abbracciare il tuo ex vice Petrella, gli hai strappato un sorriso.
"Per parlare di Francesco, bisogna parlare di Modena e quando si parla di Modena, si rischia sempre di essere travisati. So che l'esonero è qualcosa che capita nella nostra carriera di allenatori, che sia capitato a Francesco e, in primis, Francesco a Modena, fa sì che questo dispiacere aumenti. Senza distribuire colpe, io so delle qualità di Francesco e so che questa è la vita di noi allenatori. Forse, però, nel processo iniziale di contatto, si poteva stare un pochettino più attenti. Per mettere un allenatore così giovane a Modena, forse bisognava esserne proprio sicuri."

Luca Muzzioli

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