A2 Maschile | 21 giugno 2025, 03:17

Siena: Nasce il progetto Emma Villas Lupi Siena, un’unione sportiva e imprenditoriale per il futuro della pallavolo toscana

Luca Muzzioli

Nella squadra di A2 il tecnico sarà Francesco Petrella

I patron di Siena e Santa Croce, Bisogno e Lami

I patron di Siena e Santa Croce, Bisogno e Lami

SIENA – È ufficiale la nascita della nuova realtà pallavolistica toscana: Emma Villas Lupi Siena. Un progetto ambizioso e strategico, frutto della fusione delle prime squadre di Emma Villas Siena e Lupi Santa Croce, annunciato in conferenza stampa dal presidente Gianmarco Bisogno e dal presidente Alberto Lami.

L’obiettivo è chiaro: salvaguardare la presenza della pallavolo professionistica in Toscana, costruendo un polo sportivo, sociale e imprenditoriale stabile e sostenibile. "Se Siena fosse uscita di scena, sarebbe sparita la pallavolo di alto livello nella nostra regione", ha spiegato Bisogno. "Unendoci con Santa Croce vogliamo creare una struttura solida, capace di dare continuità e futuro a questo movimento".

Due città, una squadra

La nuova società manterrà autonomia nei settori giovanili: "Continueremo a lavorare sul territorio, ognuno con il proprio vivaio, ma unendo le forze nella prima squadra". La Serie A2 giocherà principalmente a Siena (nove partite), mentre la logistica e gli allenamenti saranno centralizzati a Santa Croce, che dispone di strutture più flessibili, con doppio campo, palestra interna e disponibilità oraria completa.

Il nome ufficiale sarà Emma Villas Lupi Siena, con la possibilità di affiancare un secondo sponsor al brand. L’identità sarà condivisa: una squadra "di questi tempi", ha sottolineato Bisogno, in grado di superare i campanilismi locali in nome di una visione più ampia e pragmatica.

Una visione economica e imprenditoriale

“Oggi le società sportive devono essere gestite come aziende”, ha ribadito Alberto Lami, sottolineando l’approccio industriale al progetto: “Non è più possibile pensare alla pallavolo come a un hobby. Stiamo mettendo a disposizione l’uno dell’altro il meglio che abbiamo, per creare qualcosa che duri nel tempo”.

Il progetto mira a sviluppare anche una rete imprenditoriale più estesa, dal Senese al Pisano, dal Lucchese ad altri territori toscani, favorendo connessioni B2B tra sponsor e aziende locali. "È una piccola Confindustria che si muove per fare sinergia", ha aggiunto Bisogno.

Il nodo palazzetto

Tra i temi più caldi, quello del palazzetto di Siena: "Serve un impianto nuovo. Basta rattoppi, il futuro passa da un palazzetto moderno, funzionale e accogliente per sport di alto livello. L’attuale struttura ha troppi limiti, anche in vista dei criteri della Lega per la Superlega".

Bisogno ha parlato anche di responsabilità imprenditoriale: "Non posso più sostenere da solo il 70% del budget. L’azienda è quotata in borsa, ho degli azionisti a cui devo rispondere. È un atto doveroso verso chi ci ha sempre sostenuto, dai tifosi alle imprese locali".

Una risposta alle critiche

Il presidente senese ha poi risposto duramente alle critiche ricevute: "Non è vero che Siena non ci ha seguito. Abbiamo avuto 4.000 spettatori per la promozione in Superlega, la città ci ha dato molto. Chi dice 'tornate a Chiusi' non conosce la realtà. Abbiamo portato campioni come Ishikawa, Romanò, Maruotti. Un minimo di riconoscenza non guasterebbe".

Il progetto sportivo

Dal punto di vista tecnico, la nuova squadra sarà competitiva: "L’obiettivo è arrivare in fondo alla Serie A2. La squadra è già completata al 99%". Confermato Randazzo, con Petrella come nuovo allenatore. La Serie B sarà composta da giovani inseriti nel progetto di A2, in un’ottica formativa.

“Per noi è la prima volta che uniamo Serie B e A di questo livello, ma Santa Croce è abituata. Sfrutteremo la loro esperienza”, ha sottolineato Lami.

La storia

La nuova realtà toscana vuole rappresentare un modello fuori dagli schemi, in grado di unire sostenibilità economica, ambizione sportiva e visione imprenditoriale. "Un progetto clamoroso, in senso positivo", ha concluso Bisogno. "Non si tratta di rubare la storia a qualcuno, ma di costruire qualcosa che vada oltre le bandiere e i localismi. Il movimento toscano ha bisogno di questo coraggio".