NOVARA - Anche Sara Bonifacio non ci sta. Messa all'indice da Julio Velasco nel corso della conferenza stampa di presentazione della stagione azzurra (insieme a Pietrini, Chirichella e Lubian), la centrale dell'Igor Volley oggi ha dato una spiegazione sul suo no all'azzurro, maglia azzurra. Maglia che ha perso poco prima delle Olimpiadi per infortunio ma che non l'ha tenuta lontana dalle sue compagne, tanto da volare a Parigi per festeggiare il loro oro a cinque cerchi.
Ecco le sue parole, definitive, sull'argomento. "Ho aspettato qualche giorno, ma credo sia doveroso nei confronti dei tifosi e ancor più nei confronti di me stessa, chiarire il perché io non faccia parte del gruppo della nazionale".
"Oggi, come quando ho iniziato a coltivare i miei sogni sportivi, la maglia azzurra rappresenta per me il massimo onore. Onore che ho potuto vivere tante volte e a cui ho dedicato tutta me stessa fin dalla primissima volta, 13 anni fa, come adesso".
"Credo che il mio legame con la nazionale sia facilmente intuibile anche dalle immagini di un anno fa circa, quando a Parigi, dopo che un infortunio last minute aveva fatto svanire il mio sogno di vivere da protagonista le Olimpiadi, sono stata comunque al fianco delle mie compagne, sostenendole dagli spalti e abbracciandole poi sul campo dopo il trionfo. Versando, con loro, lacrime di gioia".
"Oggi, alla vigilia di un Mondiale da affrontare con ambizioni importanti, ho dovuto fare una scelta dolorosa figlia di molti ragionamenti e preoccupazioni: non ho rifiutato la convocazione, purtroppo a causa di problematiche di salute che mi affliggono da mesi non ho potuto dare la mia disponibilità. Ho bisogno di prendermi del tempo, sotto indicazione medica, per prendermi cura di me stessa, per continuare a indagare tramite accertamenti e terapie".
"Questo poiché a causa dei molteplici impegni legati alla stagione sportiva non sempre è stato possibile eseguire approfondimenti e provare a risolvere questi problemi di salute che mi hanno fortemente debilitata e limitata negli ultimi mesi e che avrei preferito tenere strettamente privati. Lo devo alla mia persona ma anche al mio club, la Igor Gorgonzola Novara, che da mesi mi sta aiutando e offrendo il sostegno necessario e al quale desidero ripagare stima, affetto e supporto tornando al mio meglio in vista della prossima stagione".
"Non sta a me giudicare le decisioni prese da altri, so perfettamente cosa sia il doveroso rispetto dei ruoli, tuttavia in quanto persona e atleta professionista è mio diritto e dovere fare tutto il possibile per essere in salute, riprendere peso e tornare performante anche se in questo caso le tempistiche non coincidono con il Mondiale".
"Per quanto mi riguarda non considero alcuna porta chiusa. Una volta recuperate al meglio le forze, sarò pronta a lavorare sodo per realizzare nuovamente il sogno di indossare la maglia della nazionale".