di Luca Muzzioli
La lotta dei calendari è un tasto diventato “dolente” per i club di casa nostra da quando l'Italia della pallavolo è entrata nel gotha della disciplina a livello mondiale.
Una diatriba che riaffiora ancora una volta in vista del prossimo campionato compresso tra qualificazioni olimpiche e SuperFinals di Champions League 2024 e immediata VNL 2024. Un planning che è uno schiaffo alla progettualità della Lega e dei club che investono su contratti che hanno sviluppo per circa dieci mesi, ma vedono i loro atleti impiegati dai cinque (per chi chiude il tutto in regular season) ai sei mesi, caso quest'ultimo riservato a quei club che arrivano alla fine della stagione giocando per coppe e tricolore.
La soluzione?
Partendo dai presupposti che la FIVB - al di là delle apparenze - non ascolterà mai i desiderata di una Lega Nazionale considerando che il voto del Mali pallavolistico vale quanto quello del movimento Campione del Mondo e che il braccio finanziario VolleyballWorld sta guardando sempre più ai mercati d'oriente, resta una sola strada...
La regola è sempre quella “follow the money”. Quella del denaro che finisce nelle tasche degli atleti. Bisogna seguire quella strada perché appare chiaro che ad oggi il campionato più bello e tecnicamente di maggior spessore è anche l'unico in grado di offrire certi ingaggi.
Solo gli atleti possono decidere di ribaltare il tavolo da gioco internazionale. Su loro i club devono fare pressioni affinché in cambio dei sontuosi ingaggi questi debbano garantire di giocare/lavorare nel nostro campionato per un periodo più lungo, in barba alle giostre FIVB stile VNL, torneo di valore effimero che si potrebbe far disputare a giocatori di prospettiva, scollegandolo dal ranking a cui peraltro, essendo un torneo riservato a pochi, penalizza chi non può giocarvi.
Quando i Leon, i Bruno, gli Ishikawa e tutti gli altri campioni del nostro campionato metteranno in discussione le convocazioni nelle nazionali per questi tornei spacca muscoli per portare a termine un campionato degno, per la durata, di essere considerato tale più di quanto già non sia ora, allora lì il circo barnum internazionale inizierà a prendere in considerazione la voce del nostro movimento.
Vuoi il milione di euro di ingaggio? Vuoi i tuoi 500.000 € d'ingaggio a stagione? Vuoi che si versino tasse, contributi e balzelli vari come anche le nuove normative fiscali e contrattuali prevedono? Bene, caro atleta, allora giochi/lavori con la maglia del club fino a maggio/giugno e in nazionale vai dopo per preparare i tornei continentali, Mondiale e Olimpiadi...
Questo deve essere il dicktat dei nostri club, uniti, nei confronti dei campioni che vengono a calcare i parquet italiani. Altrimenti liberi di andare altrove... Dove? Affari loro.
Cari club, cara Lega. L'arma è quella. Chi altri offre le cifre italiane? Facciamoci valere, regaliamo a tifosi, sponsor, televisioni, un campionato di livello di almeno sette mesi.
Per iniziare...