Comunichescion | 15 maggio 2025, 10:20

Il caso delle immagini di Giuseppe Panini eliminate dall'atrio dal Palapanini... Rimetterle è un obbligo morale

Luca Muzzioli

Cambiamento - comunque senza giustificazione - di almeno due anni fa, ma inizialmente forse meno traumatico perché sostituite da una gigantografia del Palasport sold out... Oggi campeggia l'immagine della squadra di questa opaca stagione e sui social parte la polemica. Perché queste scelte?

Le foto originariamente collocate nell'atrio del Pala Panini  rimossa da questa proprietà

Le foto originariamente collocate nell'atrio del Pala Panini rimossa da questa proprietà

 

Il palazzetto si chiama ancora Palasport Giuseppe Panini, ma del suo volto, della sua storia, non c’è più traccia nella sua parte più visibile. Una delle pareti dell’atrio principale – che fino a qualche tempo fa ospitava le immagini del fondatore della Panini Modena – oggi mostra tutt’altro.
E' bene dire che le fotografie di Giuseppe Panini, l’imprenditore visionario che ha dato vita all’impero delle figurine e soprattutto a uno dei club più gloriosi della pallavolo italiana, sono sparite da più di un anno, rimosse e sostituite da una gigantografia del palazzetto gremito durante un sold out.



Solo in questi giorni molti se ne sono accorti, probabilmente perché quell’immagine del Palapanini pieno (foto sopra) è stata a sua volta sostituita da una fotografia della squadra attuale del Modena Volley (foto sotto), una formazione che ha vissuto una stagione avara di soddisfazioni: settima in regular season, fuori dalle coppe europee, distante dal cuore dei tifosi che, tra l'altro, si sono ridotti a vista d'occhio.

Se già la sostituzione dell’immagine del fondatore con una foto generica dell’impianto gremito era discutibile, almeno quella rappresentazione conservava il senso del luogo, evocava la passione e il legame con il pubblico modenese. Oggi, invece, campeggia un’immagine che stride ancor più forte: quella di una squadra che, a giudizio diffuso, non ha lasciato nulla di memorabile.

La scelta di sostituire Giuseppe Panini – simbolo, memoria, identità – con la squadra di quest’anno ha suscitato reazioni indignate non solo tra i tifosi, ma anche tra ex glorie del club come Luca Cantagalli, che sui social - con l'educazione e i tono pacati che lo contraddistingiuono - hanno espresso il proprio rammarico. Per molti, questa operazione è più di una svista grafica: è una rimozione simbolica, un gesto che racconta la distanza crescente tra la società attuale e la storia profonda del club.

È vero che nel palasport rimangono le fotografie delle imprese storiche della pallavolo modenese, ma non possono sostituire (o compensare) il volto di chi tutto questo lo ha creato. E se proprio si voleva affiggere un’immagine evocativa, non sarebbe stato più logico e rispettoso scegliere una squadra iconica della Panini Modena, come quella di Velasco? Quella sì che resta nel cuore collettivo.

Il silenzio della proprietà di fronte a questa polemica, come già accaduto in altre occasioni, non fa che amplificare la sensazione di un club chiuso su sé stesso, sempre più distante dalla città e dalla sua gente.

Il Palapanini non è un’arena qualsiasi: è (forse era) il tempio della pallavolo italiana. E Giuseppe Panini non è un nome da relegare a una targa o a un archivio. È l’origine di tutto. Cancellarne l’immagine, per sostituirla con quella che rappresenta questa proprietà e una stagione da dimenticare, è un gesto che fa rumore, che divide, che ferisce.

Il paragone con Giuseppe Panini è davvero così ingombrante per l’attuale proprietà, da spingerla a cancellarne progressivamente l’immagine? Se così fosse, sarebbe il segno più evidente che questa dirigenza non solo non conosce il passato, ma che forse non comprende (o non è interessata a comprenderlo) nemmeno la realtà in cui si muove.