TRENTO - Nel corso della trentaduesima puntata di After Hours – La SuperLega di notte, trasmessa domenica sera sui canali ufficiali della Lega Pallavolo Serie A, Alessandro Michieletto è stato tra i protagonisti dell’approfondimento condotto da Andrea Zorzi e Andrea Brogioni. L’azzurro dell’Itas Trentino ha commentato l’andamento della Finale Scudetto contro Civitanova, la stagione della sua squadra e quella di altri protagonisti del campionato, raccontando anche qualcosa di sé.
Parlando dell’effetto del fattore-campo nella serie contro la Lube, Michieletto ha spiegato: "È tutto l’anno che Civitanova, soprattutto in casa, mette in grossa difficoltà gli avversari. In battuta sono una squadra tosta da affrontare. Ma in Semifinale hanno fatto grandi cose, come si è visto in Gara 5 a Perugia. In partite così importanti, se vinci il primo set ti si accende anche l’ambiente e si creano le condizioni mentali per giocare meglio. In casa rischi di più, ti carichi, giochi più tranquillo. In Gara 2 siamo andati subito sotto 3-0, mentalmente è dura uscirne contro una squadra forte".
Sulla prestazione della sua Trento, Michieletto ha aggiunto: "Abbiamo giocato bene ma i Play Off sono così: c’è una partita in cui fatichi tantissimo, come Gara 2, e poi devi resettare tutto. Civitanova conosce i nostri punti deboli e di forza, ormai ci conosciamo a memoria. Nessuna delle due sarà perfetta, vincerà chi avrà più pazienza e chi saprà sopportare meglio i momenti di forza dell’altra squadra, come dice coach Soli".
Non è mancato un elogio a Mattia Boninfante, giovane regista rivelazione della stagione: "Lo conosco dalle giovanili, ha talento e coraggio. È completo, sa fare tutto bene e non ha paura di prendersi responsabilità anche nelle partite importanti. Mi ha stupito quanto sia già maturo, questa stagione per lui è solo un punto di partenza".
Sul bilancio stagionale di Trento, Michieletto è lucido: "Non è stata una brutta annata, anche se ci è rimasto l’amaro in bocca per le troppe Finali perse. Coppa Italia, Mondiale per Club, Supercoppa, CEV Cup: ci siamo andati vicini ma ci è mancato qualcosa. Speriamo che queste sconfitte ci abbiano insegnato qualcosa per questa Finale".
Infine, parlando della sua crescita personale, ha spiegato: "Oltre ai dettagli tecnici, volevo migliorare la costanza. È ciò che distingue un giovane forte da un campione: mantenere sempre uno standard alto, soprattutto nei momenti che contano. È questo l’obiettivo che mi ero dato. Qui mi trovo bene, sento la fiducia della squadra e della società. Quando sei al centro di un progetto che crede in te, è tutto più facile".