CITTÀ DEL MESSICO – È bastata una frase, decontestualizzata e travisata, per accendere una polemica che ha travolto la Nazionale femminile del Messico e il suo commissario tecnico, Nicola Negro. Al centro della bufera: la mancata convocazione della 32enne Andrea Rangel per il Mondiale 2025 e le presunte motivazioni attribuite al tecnico italiano. Ma a chiarire la vicenda è lo stesso Negro, che respinge con fermezza ogni accusa e rivendica la trasparenza e la coerenza delle sue decisioni.
...E pensare che in Italia Velasco ha potuto non convocare una campionessa olimpica come Caterina Bosetti, in un ambito di ricambio generazionale azzurro volto a LA2028, affrontando molte meno polemiche, con la stessa Bosetti che ha subito la decisione con maggior classe, senza alimentare nessuna polemica pubblica...
Una frase (volutamente?) travisata che ha generato il caos
Tutto parte da una presunta dichiarazione, secondo cui Negro avrebbe affermato che il campionato di Portorico – dove gioca Rangel – sarebbe "una schifezza" o "di basso livello". Una frase mai pronunciata dall’allenatore, ma che ha cominciato a circolare proprio a Portorico (Rangel abita in Portorico), alimentata da un’interpretazione malevola di un allenatore locale, che ha diffuso una lettura distorta di un concetto chiaro e documentato. Più polemiche che in Messico dove sono invece state ristrette solo nella cerchia dei fans della giocatrice...
In realtà, come più volte ribadito da Negro, la scelta di non convocare Rangel rientra in un progetto di rinnovamento condiviso con la federazione messicana: "Stiamo lavorando con un gruppo di atlete che possa affrontare due cicli olimpici. La scelta non è contro qualcuno, ma a favore di un’idea di squadra e di futuro".
La frase al centro della polemica, secondo Negro, è stata: "Samantha Bricio è stata convocata perché ha sempre continuato a giocare, nonostante età e infortuni, in campionati di altissimo livello. Ha giocato e giocherà in Turchia, e a livello internazionale è sempre stata una giocatrice di primissimo piano". Nessuna valutazione negativa su altri tornei, nessun riferimento esplicito al campionato portoricano.
Il caso Rangel: esclusione e ritiro
Nonostante ciò, l’onda mediatica ha travolto il caso. Andrea Rangel, esclusa dalla lista per il Mondiale, ha reagito con un lungo post sui social annunciando il suo ritiro dalla Nazionale, dopo 15 anni di carriera. Nel suo messaggio, la giocatrice ha espresso delusione per non aver potuto salutare il pubblico in campo e ha raccontato le difficoltà affrontate dopo la maternità. "Non cercavo un trattamento speciale – ha scritto – solo la possibilità di lottare per un posto. La mia storia non è unica: tante atlete vivono discriminazioni silenziose".
Un messaggio che ha riacceso il dibattito sull’equilibrio tra scelte tecniche e riconoscimento della carriera. Ma resta il punto fermo: la convocazione non è un diritto acquisito, e un tecnico ha – e deve avere – la libertà di decidere chi includere in base a progettualità, prospettive e contesto agonistico.
La finale NORCECA e il gesto contestato
Il clima si è ulteriormente surriscaldato nella finale del Campionato NORCECA, dove il Messico è stato battuto al tie-break proprio da Portorico. Durante il match, un tifoso ha esposto un cartello provocatorio contro Negro, accompagnato da cori e insulti ripetuti. In un video ampiamente circolato, si vede il tecnico italiano salire sulle tribune per confrontarsi con l’uomo. La reazione – da lui stesso definita "inopportuna" – è arrivata solo dopo minuti di insulti continui, ed è stata il frutto di una forte esasperazione. Non una provocazione gratuita, ma una reazione umana in un contesto tesissimo.
Un progetto chiaro: rinnovamento e programmazione
Negro ha inteso questa fase come l’inizio di un nuovo ciclo tecnico. Le convocazioni per il Mondiale vedono un gruppo profondamente ringiovanito, con atlete nate dopo il 2000: Sofia Maldonado, Melanie Parra, Paola Rivera e Ung, tutte con esperienze in NCAA o in campionati emergenti. Una squadra con poca esperienza, ma con prospettive di crescita, già orientata verso il ciclo olimpico 2028-2032.
Una scelta coraggiosa e condivisa con la Federazione Messicana, che ha pienamente avallato l’approccio del tecnico. Un cambiamento fisiologico, come avviene in tutte le nazionali che vogliono costruire per il futuro.