MODENA – Fresco del titolo mondiale conquistato con la Nazionale, Simone Anzani è tornato ad abbracciare il PalaPanini, da pochi giorni sua nuova casa. Per lui, il Trofeo dedicato alla memoria di Antonio Parenti, ex dirigente modenese, ha avuto un significato particolare: "Parre era una persona incredibile, generosa, sempre disponibile. Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 2018, quando arrivai qui la prima volta. La sua perdita è importante, per Modena e per noi giocatori. Lo ricordo con grande affetto."
Tornato solo da pochi giorni, Anzani sta ancora prendendo le misure con la nuova squadra: "Sono arrivato venerdì, sono ancora in fase di osservazione... scherzo, ovviamente. Ho trovato un bel clima, tanto entusiasmo, e tanta voglia di lavorare. La squadra è cambiata molto rispetto all’anno scorso, e dobbiamo essere consapevoli che il percorso sarà lungo."
Ma la direzione è chiara: "Conosco solo una strada per costruire qualcosa di buono: il lavoro quotidiano. È quello che dobbiamo mettere dentro ogni giorno, qui in palestra. E da quello che ho visto finora, ci sono le basi per costruire qualcosa di solido."
Le due amichevoli giocate nel weekend – entrambe con sestetti differenti – hanno dato un primo segnale di solidità e profondità del gruppo: "Sono gare utili, anche se dicono poco sul reale valore delle squadre, perché tanti giocatori sono appena rientrati dai Mondiali e devono ancora integrarsi. Però se questo è l’inizio, speriamo di continuare su questa strada."
Anzani sottolinea anche la qualità della rosa modenese: "Abbiamo tanti giocatori con esperienza internazionale. Arthur (Bento, ndr) ha giocato titolare con il Brasile, Matias (Giuraudo, ndr) da anni è nel giro della nazionale argentina, e noi centrali siamo tre di altissimo livello. Meno male che ci sono alternative e possibilità di rotazioni: sarà fondamentale durante la stagione."