TOKYO (Giappone) – In Giappone, Ran Takahashi non è solo un atleta: è un modello di successo, un simbolo di eleganza e determinazione, un’icona sportiva capace di unire generazioni.
I media nazionali lo descrivono da anni come il volto pulito del volley nipponico, un ragazzo di talento e fascino “da principe moderno”, protagonista dentro e fuori dal campo. Ma questa stessa narrazione, iniziata in toni quasi celebrativi, si è rapidamente trasformata in un racconto di tutt’altro tenore. Dopo l’elogio, è arrivato il colpo di scena: il “caso Takahashi”, l’indiscrezione che ha invaso giornali, siti e social, accendendo l’attenzione su presunte relazioni sentimentali e incontri notturni.
Secondo un’inchiesta del settimanale Shūkan Bunshun, il giocatore dei Suntory Sunbirds Osaka sarebbe stato protagonista di una serie di incontri con la nota attrice di film per adulti Saika Kawakita, mentre era già legato all’influencer Uchimura Yuka, conosciuta come Uka.
Il tono della stampa giapponese è emblematico: prima il tributo all’eroe sportivo, poi la rivelazione, in un crescendo narrativo che mischia ammirazione e scandalo. “Non solo è un giocatore eccezionale, ma con il suo aspetto fresco e nobile è diventato l’idolo delle donne giapponesi”, scrivono i tabloid prima di passare alla cronaca dettagliata delle notti tra taxi, hotel e luci di Roppongi.
Il primo episodio risalirebbe a inizio ottobre. Takahashi, 24 anni, e Kawakita, 25, sarebbero stati visti entrare separatamente in un locale con karaoke nel cuore di Tokyo, dove sarebbero rimasti fino alle prime ore del mattino. Poi, la corsa in taxi verso un hotel di lusso a Shinagawa. La donna sarebbe uscita la mattina seguente, seguita dal giocatore poco dopo.
Nei giorni successivi, la vicenda si sarebbe spostata a Osaka, dove Takahashi vive e gioca.
Il 19 ottobre, alle 19.00, è stato ripreso mentre saliva su un taxi, seguito da un secondo mezzo con a bordo Uka. Le due auto hanno percorso lo stesso tragitto fino a una sauna privata di alto livello. Due ore dopo, i due sono tornati – separatamente ma diretti alla stessa residenza – nell’appartamento del giocatore.
Il giorno dopo, al termine dell’allenamento, i giornalisti si sono presentati al palasport per interrogarlo direttamente. Le risposte di Takahashi, rapide e difensive, hanno mostrato un lato inedito del ragazzo sempre composto e sorridente visto in campo. “Sì, ci siamo incontrati, ma eravamo con altri amici. Siamo solo amici, davvero”, ha detto più volte. Alla domanda su Kawakita ha risposto allo stesso modo: “È un’amica, una collega”. Poi, ha tagliato corto: “Meglio se chiedete alla mia agenzia. Non ho niente da dire”.
Le agenzie dei tre protagonisti – Takahashi, Uka e Kawakita – hanno diffuso una dichiarazione comune: “Le questioni personali rientrano nella sfera privata degli interessati”. Ma la linea di difesa non ha fermato l’ondata mediatica.
Secondo un approfondimento del portale indonesiano Tribunnews, i punti centrali dell’inchiesta sono tre: Takahashi avrebbe tradito la fidanzata Uka, con cui aveva una relazione definita “seria” dagli amici; il giocatore è noto per contattare donne sui social tramite messaggi privati, un’abitudine già raccontata da diversi addetti ai lavori; e non si sarebbe trattato di un episodio isolato, poiché Ran e Saika erano già stati visti insieme in altre occasioni.
La vicenda ha colpito un Paese che fino a poco tempo fa lo descriveva come il “volto ideale dello sport giapponese”: giovane, educato, mediaticamente perfetto. Con oltre 2,7 milioni di follower su Instagram, Takahashi è il pallavolista più seguito al mondo e una figura chiave della nazionale giapponese, accanto a Yuki Ishikawa, Yuji Nishida, Masahiro Sekita e Kento Miyaura.
Dopo le esperienze italiane con Padova e Monza, il suo ritorno in patria lo ha trasformato in un personaggio da copertina, protagonista di spot e programmi televisivi.
Ma il confine tra celebrità e invasione mediatica, in Giappone, è sottile. La stampa tende prima a costruire l’immagine di un eroe, poi a decostruirla non appena l’uomo dietro al campione mostra la sua fragilità. E così Takahashi, da simbolo del volley moderno, si ritrova ora nel ruolo di protagonista di una cronaca mondana che poco ha a che fare con il suo talento.
Forse, tra un allenamento e l’altro, Ran Takahashi penserà con un po’ di nostalgia ai giorni italiani: meno clamore, meno riflettori, più pallavolo.