Superlega | 28 maggio 2021, 16:27

Doping: Polo, gli scenari dopo la positività

Doping: Polo, gli scenari dopo la positività

MODENA - Un'attesa lunga, inusuale per i tempi canonici del Tribunale Antidoping che solitamente nel giro di 30-40 giorni dalla notifica della positività convoca l'udienza ma probabilmente dettata dalla complessità del caso. Finalmente Alberto Polo potrà esporre la sua versione dei fatti su quanto accaduto il 14 marzo (e notificato il 1° aprile) davanti al Tribunale della Nado, lunedì 14 giugno alle 14.15.

Ricordiamo che Alberto Polo è stato trovato positivo lo scorso 14 marzo (l'udienza sarà quindi a tre mesi esatti dal match incriminato) dopo gara 2 dei quarti di finale play off tra Piacenza e Trento nella quale aveva giocato titolare. Nel riscontro delle urine sostanze non banali e non adducibili a una contaminazione alimentare: meldonium, testosterone e suoi metaboliti non endogeni, Acb e idroclorotiazide.

Che udienza sarà? Intanto uno scenario è ormai da escludere, visto anche il tempo trascorso: Polo non chiederà le controanalisi e quindi, di conseguenza, ammetterà che la positività a quelle sostanze è reale. Difficile però pensare, data soprattutto la complessità di ciò che è stato trovato, che l'atleta prenda su di sé tutta la responsabilità di quanto accaduto, ammettendo un uso personale  e isolato delle sostanze dopanti: i farmaci riscontrati nelle urine di Polo vanno acquistati e assunti dietro prescrizione medica, sono tutti diversi tra loro (quindi senza scopo terapeutico comune, eventualmente) e in modo particolare è l'idroclorotiazide, un diuretico, a destare sospetti perché potrebbe paventare un tentativo di 'nascondere' l'assunzione di meldonium e testosterone.


Molto più probabile che Alberto Polo e i suoi avvocati presentino un memoriale difensivo, raccontando nei dettagli quanto accaduto prima di quel 14 marzo, tenendo anche presente, questo va detto, che il centrale era stato uno dei giocatori della Gas Sales Piacenza ad aver contratto il Covid-19. Rammentiamo infine che la collaborazione proattiva del giocatore, se le sue affermazioni saranno confermate dalle indagini, potrebbe garantirgli anche un corposo sconto di pena. Pena che per le sostanze trovate partirebbe da un massimo di quattro anni.

Alessandro Trebbi

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