MODENA - Per la prima volta nella storia della CEV Champions League Volley, la più prestigiosa competizione europea per club, viene introdotto ufficialmente il meccanismo della wild card. Una novità assoluta, annunciata con la pubblicazione del regolamento per la stagione 2025/26 e destinata a modificare in profondità l’assetto di accesso al torneo.
La decisione arriva in risposta alla prolungata esclusione delle squadre russe e bielorusse dalle coppe europee, dovuta alle sanzioni internazionali imposte per l'invasione dell'Ucraina. Per sopperire ai posti vacanti nella quarta fase del torneo – quella in cui accedono i top club europei – la CEV ha scelto un approccio strategico, con l’obiettivo dichiarato di valorizzare la qualità e l’appeal della manifestazione. Nasce così il concetto di wild card, accesso diretto su invito riservato a club che, pur non qualificati attraverso i criteri sportivi tradizionali, possano garantire al torneo alto livello tecnico, organizzativo e mediatico.
Secondo quanto stabilito dal regolamento, la wild card non viene conteggiata nel numero massimo di squadre che ogni Federazione Nazionale può iscrivere (massimo 3 per la Champions League e 5 in totale per le coppe tutte). Tuttavia, a una Federazione che riceve una wild card non è concesso ottenere ulteriori posti attraverso i Campionati Zonali (tra cui il Wevza, ndr), nel caso il numero complessivo di squadre iscritte superi le sei unità.
La CEV ha definito una procedura dettagliata per candidarsi, con una valutazione su più fronti: meriti sportivi, qualità degli impianti, capacità organizzative, valore commerciale, strategia mediatica, impatto sul territorio e adesione ai valori etici e ambientali della Confederazione. I club interessati devono inviare la propria candidatura entro il 18 giugno 2025, includendo informazioni complete sui sette criteri elencati dalla CEV.
Ma la wild card, seppur formalmente alla sua prima applicazione, ha già avuto una prima “prova generale” durante la Final Four femminile di Istanbul, con un incontro tra i vertici CEV e il presidente dello Zeren Spor Kulübü club femminile di Ankara. La formazione turca, indicata da mesi come futura partecipante alla Champions League 2025/26, non si era qualificata sul campo, chiudendo la stagione con un pass per la Challenge Cup, la terza competizione continentale per importanza. Ma il dialogo ravvicinato con la governance europea è sembrato l’anticamera dell’assegnazione della prima wild card femminile della storia.
La scelta della CEV appare chiara: garantire che i posti rimasti vacanti vengano occupati non solo da club con qualità tecniche, ma anche con appeal mediatico e potenziale commerciale. Un'operazione che punta ad alzare ulteriormente il livello della manifestazione e a espandere la visibilità della pallavolo europea nei mercati strategici.
Quella del 2025/26 sarà dunque una Champions League inedita, con l’introduzione di un criterio discrezionale e mirato che promette di cambiare gli equilibri dell’accesso al gotha del volley continentale. Un’innovazione che, in un momento di transizione geopolitica e sportiva, segna anche una svolta nell'approccio alla crescita del movimento con la Turchia che per la prima volta schiererà quindi 4 squadre nel torneo primario.