MODENA - Il Volley Modena sabato sera ha conquistato la promozione in Serie A2 femminiole, un risultato che riporta alla città emiliana, una delle madri della pallavolo italiana, il grande volley rosa dopo oltre vent’anni.
Era infatti il 23 marzo 2005 quando, all'ultima di campionato, la squadra gialloblù – società con un palmarès importante (1 Champions League, 1 scudetto, 2 Coppe Italia tra i tanti trofei) – retrocedette dall'A1, senza più iscriversi.
Un traguardo storico, atteso e meritato. La squadra gialloblù ha conquistato la promozione in Serie A2 vincendo i playoff di Serie B, riportando in alto un nome che ha segnato la storia della pallavolo; epiche le sfide della fine degli anni '80 tra Civ&Civ Modena e Teodora Ravenna.
E il destino ha voluto che tutto accadesse a meno di due settimane dalle parole – oggi profetiche – di Julio Velasco, che dopo il torneo disputato con la nazionale femminile al PalaPanini aveva dichiarato: "Modena merita una squadra femminile in Serie A". Detto, fatto.
"Finalmente ce l’abbiamo fatta. Ancora non ho realizzato davvero cosa siamo riusciti a fare", racconta emozionato Mirco Muzzioli, presidente del club. "Sabato sera a Ostiano, dopo il 2-0, a promozione matematicamente acquisita, ho iniziato a pensarci concretamente".
Ma se la festa per la promozione è sacrosanta, il giorno dopo porta già con sé un’urgenza concreta: dove giocherà la nuova Serie A2? Il Volley Modena, che negli anni ha portato in alto il nome della città, oggi rischia di non avere casa. Il PalaPanini – unico tempio possibile della pallavolo cittadina – è infatti gestito in esclusiva dalla società maschile, e non è affatto scontato che possa aprirsi anche alla neopromossa squadra di A2.
"Ho ricevuto messaggi dal sindaco e dall’assessore allo sport – spiega Muzzioli – un gran piacere, ma ora voglio essere chiaro: la squadra si chiama Volley Modena, non possiamo essere costretti a emigrare. Non a Carpi, non a Sassuolo, non al Pala Anderlini o altrove. Il PalaPanini è l’unica sede degna".
La questione sul tema è calda, anche per motivi simbolici: "I nostri vecchi uffici erano dentro al Panini. Oggi siamo costretti a un magazzino senza internet né campanello. Per incontrare qualcuno dobbiamo trovarci nei bar. Questa non è la pallavolo che Modena si merita".
E intanto la macchina organizzativa corre: tra nuove giocatrici, sponsor da coinvolgere, iscrizione alla Serie A2 (60 mila euro da versare a breve a mo' di fideiussione), tutto è in moto. Con una promessa precisa: "Per me la A2 la faranno le stesse ragazze che ci hanno portati fin qui. Se retrocediamo non mi interessa: questa squadra ha un’anima, e se la merita tutta".
Certo, i ritocchi ci saranno, e forse "basterà" poco per salvarsi in un campionato che pare non vedere la corsa a parteciparvi (sarà girone unico?), aspettando anche la rivoluzione che tra un anno vedrà la nascita della serie A3 anche al femminile.
Il conto alla rovescia è cominciato. Ora tocca alla città di Modena, aziende e istituzioni, a non restare a guardare. Andando oltre a messaggi WhatsApp di congratulazioni. Sempre che i fratelli Storci, nuovi patron modenesi di Modena Volley al maschile, non vogliano dare un aiuto anche all'altra metà del cielo sottorete.