Superlega | 26 giugno 2025, 09:40

Caso PalaPanini: Non si placa, tra accuse, contraddizioni e conti da rifare

Luca Muzzioli

Lettere istituzionali, documenti di Giunta forse dimenticati, la voce della Fipav, i costi per A2 e B2 femminile, l'amarezza dei tifosi, le ricadute negative su una arroccata Modena Volley

Personaggi in cerca di un palasport

Personaggi in cerca di un palasport

MODENA – La querelle sull’utilizzo del PalaPanini continua a tenere banco, e ormai chiamarlo “PalaModenaVolley” sembra quasi più aderente alla realtà. Mentre è atteso per oggi un nuovo incontro tra la società femminile Volley Modena e l’amministrazione comunale – da cui potrebbe emergere una proposta di soluzioni alternative – nel pomeriggio di ieri l’assessore allo sport Andrea Bortolamasi ha diffuso una nota destinata esclusivamente ai media locali. Un comunicato dai toni formali e poco incisivi, che riportiamo integralmente più sotto.

La nota di giunta

Ma c’è di più. In attesa di conoscere nei dettagli la convenzione vigente tra Comune di Modena e Modena Volley (l'abbiamo formalmente richiesta all'assessorato allo sport), un documento ufficiale della Giunta comunale datato 14 maggio 2024 stabilisce chiaramente che tra gli obblighi del concessionario figura quello di “garantire ad altre società sportive l’utilizzo dell’impianto per allenamenti e partite”, con fasce orarie comprese tra le 9.00 e le 23.00, compatibilmente con il calendario. Se tale clausola è ancora valida, il Comune avrebbe quindi pieno titolo per concedere l'accesso al PalaPanini alla neopromossa Volley Modena, iscritta alla Serie A2 femminile.

La voce della Fipav

Nel frattempo, sulla vicenda è intervenuto anche Vasco Lolli, presidente della FIPAV Modena, intervistato da TRC: “Siamo estremamente orgogliosi e felici che il Volley Modena sia tornato in A2. Con la buona volontà di tutti – amministrazioni e società – si potrà trovare una casa adeguata per affrontare questo campionato”. Ma Lolli non ha risparmiato critiche alla Lega Pallavolo Serie A Femminile, il cui presidente Mauro Fabris ha parlato di “atteggiamento patriarcale” da parte di Modena Volley e di “concessione privatistica di un bene pubblico”: “Credo sia stato un grosso errore”, ha replicato Lolli, “soprattutto considerando l’esperienza di Fabris. Prima di parlare di patriarcato o disinteresse verso il femminile servivano riscontri concreti. Comunicati del genere non fanno bene al movimento”.

Follow the money

Un’analisi pubblicata su Il Resto del Carlino da Alessandro Trebbi ha ricostruito i costi per affrontare la A2 femminile. Una società neopromossa deve diventare società di capitali con almeno 60.000 euro di capitale sociale, presentare una fideiussione da 35.000 euro, e pagare tasse federali per circa 10.000 euro. A queste cifre si sommano costi obbligatori per attrezzature come il videocheck (20.000 euro) e il taraflex per il campo (circa 35.000 euro), oltre alle spese di gestione: sicurezza, pulizie, affitto, tasse gara. Si arriva così ad almeno 150.000 euro iniziali, con un bilancio annuale stimato intorno ai 500.000 euro.

I costi di Modena Volley e lo "shitstorm" social

La chiusura a Volley Modena potrebbe rivelarsi un autogol per Modena Volley, sia in termini economici sia di immagine. La gestione comunicativa della vicenda – fatta di giustificazioni altalenanti e poco coerenti – ha scatenato un vero e proprio shitstorm sui social del club. Ogni post promozionale, anche quelli sulla campagna abbonamenti, viene travolto da critiche e accuse. E viene da pensare che il nuovo patron, oggi Christian Storci, sia stato mal consigliato nel costruire lo storytelling di questa vicenda: l’approccio chiuso, burocratico e difensivo ha allontanato simpatizzanti e rafforzato la percezione di un club autoreferenziale.

Sul piano economico, la società rinuncia anche a entrate concrete: l’affitto settimanale per due allenamenti e una partita, la condivisione dei costi per il videocheck e altri servizi, oltre alla possibilità di migliorare la propria immagine aprendo le porte a una società femminile in crescita. Al contrario, si parla ora di un progetto di Serie B2 femminile, con costi stimati in almeno 100.000 euro, per una categoria che tra due anni sarà di fatto declassata a quinto livello nazionale, con la nascita della nuova Serie A3.

Un giocatore e simpatia in più...

Ospitare Volley Modena al PalaPanini non avrebbe solo garantito sostenibilità economica, ma anche una boccata d’ossigeno reputazionale. Una sinergia utile per alleggerire spese, costruire consensi e – magari – investire in un giocatore in più per la Superlega. E invece, dopo la chiusura del club dei tifosi, le polemiche di mercato, la vicenda delle foto rimosse del commendator Panini, il rifiuto alla Serie A2 femminile diventa l’ennesima occasione persa per Modena Volley, sempre più isolata in una città che ama la pallavolo ma fatica a riconoscersi nelle sue scelte.

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La nota dell'Assessorato allo Sport

Bortolamasi: "Confronto aperto per capire quali possono essere le soluzioni"

"La pallavolo, maschile e femminile, è un patrimonio della nostra città: dal movimento di base alle realtà di vertice, rappresenta un tratto identitario di Modena. Capisco, quindi, che per passione si possa a volte trascendere in polemiche o dichiarazioni che superano il limite, ma credo che si debba provare a sedarle, portando il dibattito nella traccia, credo, corretta. Non serve a nessuno alzare il livello di tensione, parliamo di sport, non di altro. Dallo scorso 16 giugno, quando abbiamo avuto il primo incontro con il Volley Modena, abbiamo iniziato a cercare una soluzione ad un problema complesso: la nostra città ha una rete di impiantistica sportiva pubblica, diffusa, che con i diversi soggetti gestori - che, colgo l'occasione, di ringraziare pubblicamente - siamo impegnati a manutenere, valorizzare e rendere sempre più fruibile. L'Amministrazione comunale, non gestisce direttamente nessun impianto e va trovato un equilibrio tra istanze e richieste che non sempre sono conciliabili: vale per i grandi impianti, come per le palestre scolastiche. Ogni promozione conquistata sul campo, con merito, si porta dietro nuove necessità e, la città, in questo finale di stagione sportivo sta vivendo un momento felice; dalla promozione del Modena Rubgy, a quella della Pallamano Modena, fino agli sport individuali sono tanti gli atleti ed atlete che hanno conseguito risultati importanti. L'impegno che ci guida, come Amministrazione, è quello di cercare di far sì che le diverse istanze possano trovare una risposta, adeguata, consapevoli però che ci sono vincoli di natura amministrativa di cui bisogna tenere conto e una sostenibilità più complessiva degli impianti che va garantita. E' quello che abbiamo iniziato a fare con il Volley Modena, aprendo un confronto per capire quali possono essere le soluzioni più idonee, per rispondere ai bisogni che un campionato di Serie A2 richiede, tenendo conto che i margini di intervento dell'Amministrazione comunale sono definiti dalle diverse convenzioni in essere e questo lo dico per sgombrare il campo rispetto a paragoni impropri ed errati, rispetto all'utilizzo del PalaPanini di qualche decennio fa, in un contesto dove il quadro normativo e amministrativo era completamente diverso. La nostra disponibilità, alla luce anche della richiesta di utilizzo che il Volley Modena ha fatto anche del PalaMolza, resta invariata, per provare a trovare una soluzione, che pur non dipendendo solo dall'Amministrazione tenga conto delle diverse ed esigenze, nel pieno rispetto e attenzione delle parti coinvolte".