CERVIA - C'è chi va al mare per rilassarsi e chi lo fa per allenarsi. Nel raduno estivo della Nazionale femminile di pallavolo a Cervia, Myriam Sylla si prende una pausa tra una sessione e l’altra per raccontarsi, a poco più di un anno dal successo di Parigi: tra il lavoro in palestra, il ricordo dell’oro olimpico e la consapevolezza di una carriera che si evolve, ma resta legata a una passione profonda.
Del desiderio di volare in Turchia e cambiare così club (saluterà Milano per il Galatasaray) non si parla. Ma conoscendo la sua benzina, l'entusiasmo, è comprensibile la voglia di nuove avventure. Sull'azzurro invece è un piacevole fiume in piena.
"A Cervia facciamo le stesse cose che facciamo al Centro Pavesi di Milano" – spiega, con il consueto tono di chi sa mordere la vita con positività – "un allenamento al giorno, pesi, e poi qui si ha la fortuna di essere al mare, di avere con sé gli affetti. È un modo piacevole di lavorare, anche se non si può fare sempre".
Merito, sottolinea la schiacciatrice campionessa olimpica, di Julio Velasco, che ha saputo alternare momenti di rigore ad altri più leggeri.
"La sua bravura sta nell’equilibrio. E se l’anno scorso era un test, oggi è diventato un metodo".
Dopo l’oro olimpico conquistato a Parigi, Myriam ha vissuto un anno particolare.
"Sì, qualcosa è cambiato, soprattutto in come ci percepiscono da fuori. Ma noi siamo sempre rimaste fedeli a noi stesse: prima di tutto atlete, poi tutto il resto".
La popolarità aumenta, tra inviti televisivi e spot pubblicitari, ma lei non perde il fuoco interiore.
"La tentazione di mollare c'è stata, ma bisogna sapere dividere, avere delle priorità. Quello che faccio mi piace troppo".
E se la domanda è: "Ti senti cambiata dopo l’oro?", la risposta è sincera. "Non è stata la situazione a cambiarmi, sono cambiata io. È normale. Oggi ho più consapevolezza. Ho un oro in più, e sì, mi preferisco così".
Con l’oro, confessa, ha anche provato paura. "Paura di non avere più fame, di aver già raggiunto tutto. Ma è durata poco. Appena sono tornata in palestra ho ritrovato quella foga. La passione è più forte della paura".
Il legame con le compagne di squadra – quella "testuggine" di cui spesso si parla – resiste, anche se qualcosa è cambiato, a iniziare dall'uscita di Bosetti.
"Qualche volto nuovo c’è, qualche addio pesa. Ma il gruppo si ricostruisce sempre. Non siamo robot: ci si lega, si soffre, si va avanti".
Il futuro? Nessuna certezza.
"Anche io potrei essere esclusa, ogni giorno. Velasco potrebbe svegliarsi e dirmi: ‘Grazie, basta così’. Nessuno ha il posto fisso. Non sono Checco Zalone". E ride, ma la consapevolezza è seria: "tutto si conquista, nulla si dà per scontato".
Alla VNL la squadra azzurra ha cambiato volto, ma i risultati sono arrivati, la striscia di imbattibilità dal 2024 è già lunga. "Ma noi non facciamo calcoli. Entriamo in campo e lavoriamo. Il percorso lo valuteremo solo alla fine". E il bilancio è comunque positivo: "Mi è piaciuto tutto. Anche le difficoltà fanno parte della costruzione. Si cresce anche lì".
Un passaggio della VNL riguarda direttamente Sylla che, con Orro, ha "saltato" una tappa del torneo per partecipare a un matrimonio, una concessione di Velasco che dice molto della forza del gruppo.
"Non è andata proprio come è stato raccontato in quei giorni" – precisa – "avevamo informato Julio mesi prima, spiegato che saremmo state testimoni. Non siamo rimaste a casa a riposare: nel mentre ci siamo allenate con il gruppo B al Pavesi". E aggiunge: "È però bello sapere che chi ti guida riconosce che abbiamo anche affetti e legami personali. Questo dimostra che ci vede come persone, non solo come atlete".
E poi c’è il "torneo della baguette", nato dentro il gruppo olimpico per alleggerire la pressione parigina. "È stato un modo per ridimensionare qualcosa che da fuori veniva gonfiato (solo le Olimpiadi, ndr). Eravamo consapevoli di vivere un’occasione unica, per alcune forse l’unica. Eppure siamo riuscite a vivere tutto con il sorriso".
Sul prossimo Mondiale, non si sbilancia: "Non so se replicheremo quell’impronta. Manca ancora un po’, vedremo quando arriverà il momento".