APELDOORN – L’Italia del volley femminile si prepara a scendere in campo domani alle ore 17 contro il Belgio nella prima gara della Pool 7 di Volleyball Nations League. Una vittoria consentirebbe alla squadra di Julio Velasco di conquistare aritmeticamente la qualificazione alle Finals di Lodz con tre turni d’anticipo. A fare da portavoce del gruppo azzurro nella conferenza stampa di lancio del girone è stata Paola Egonu, protagonista assoluta del cammino dell’Italia, intervistata a margine dell’evento organizzato da Volleyball World insieme alle capitane delle altre Nazionali impegnate.
La fuoriclasse azzurra ha voluto sottolineare innanzitutto il ruolo fondamentale di Monica De Gennaro all’interno del gruppo, pur senza cercare riflettori: "La prima persona che mi viene in mente è Monica De Gennaro. Non è sotto i riflettori, ma è lei a creare la maggior parte dell’ordine, a garantire che tutto funzioni senza intoppi. Il modo in cui si rivolge alle più giovani, come cerca di costruire un clima positivo e di supportare la squadra... È davvero una presenza fondamentale, anche se spesso non la si nota. Una vera giocatrice di squadra."
Non ha dubbi, Egonu, sul fatto che la veterana del gruppo sia anche il vero punto di riferimento in campo: "Sì, lo è. E tutte noi siamo perfettamente d’accordo con questo. Assolutamente."
L’intervista si è poi spostata sul piano personale. L’opposta ha raccontato l’inizio del suo percorso sportivo, rivelando le difficoltà dei primi anni lontana da casa: "Ho iniziato a giocare intorno agli undici anni. Ma credo di aver realizzato davvero cosa significasse solo al terzo anno di Club Italia. Nei primi due anni mi dicevo sempre: ‘Faccio questo anno e poi torno a casa, mi manca troppo la famiglia’. Al terzo anno, però, ho cominciato a pensare: ‘Ok, sto aspettando la fine di questa stagione per iniziare una carriera nei club’. Direi che verso i diciassette anni ho capito che poteva essere la mia vita".
E se qualcuno si chiede se avrebbe potuto avere un altro ruolo in campo, la risposta è chiara: "In realtà ho iniziato come schiacciatrice di banda. Ma la ricezione non era il mio punto forte. Quando è arrivato il momento di scegliere, ho deciso di passare opposto. Mi sono detta: 'Va bene così, non voglio complicarmi la vita inutilmente'".
Alla vigilia di una partita potenzialmente decisiva, la continuità dell’Italia in questa VNL – unica squadra imbattuta tra uomini e donne – è stata oggetto di riflessione: "Credo che il segreto sia pensare partita dopo partita, senza proiettarsi troppo in avanti. Prima o poi una sconfitta arriverà, è inevitabile: non si può vincere sempre. Ma affrontare squadre forti e imparare a gestire le difficoltà ci ha aiutato a crescere. Abbiamo imparato a rimanere nel momento, anche quando le cose si fanno complicate. Certo, vincere fa piacere, ma il nostro obiettivo resta migliorare gara dopo gara. Se arriva la vittoria, bene. Se no, si guarda avanti".
Un approccio semplice ma efficace, che la stessa Egonu riassume in poche parole: "Next play, next set, next match."