ISTANBUL – La sconfitta per 3-0 contro il Vakifbank, nel big match del campionato turco femminile di pallavolo, ha innescato un principio di crisi nel Galatasaray, con Massimo Barbolini finito nel mirino dei tifosi.
L’allenatore italiano è stato infatti oggetto di pesanti critiche sui social network per le scelte tecniche e per una prestazione di squadra giudicata al di sotto delle aspettative. Una situazione che ha spinto Barbolini a intervenire pubblicamente con un post sul proprio profilo Instagram, annunciando la decisione di chiudere la parte pubblica dell’account.
"Oggi ho deciso di chiudere il mio Instagram. Sono uno degli allenatori con più trofei al mondo nel volley femminile, quindi potete immaginare come reagisco alle critiche e ai messaggi di persone nascoste dietro a uno schermo: da zero a dieci… zero! Ma non posso accettare che alcune persone utilizzino i miei post personali in questo modo. Perciò ho deciso di dire basta. Prima di farlo, voglio dire qualcosa ai grandi tifosi del Galatasaray: potete anche non apprezzare l’allenatore, ma per favore continuate a sostenere questo grande club, che sta lavorando per una stagione di successo, e queste meravigliose giocatrici, che ogni giorno danno il massimo in palestra" – ha scritto Barbolini.
Nel suo messaggio, il tecnico ha anche ricordato i successi ottenuti in carriera: quattro Champions League, cinque scudetti italiani, un Mondiale per Club e numerosi titoli con la Nazionale italiana.
La polemica esplosa in queste ore si inserisce in un contesto ormai ricorrente: da tempo, infatti, sui canali social dei tifosi dei club turchi è evidente un eccesso di commenti aggressivi e giudizi personali nei confronti di allenatori e giocatrici (l'ultima Danesi, per cose che la capitana azzurra non aveva detto ma erano state mal tradotte...), spesso lontani dallo spirito di rispetto e fair play che da anni - artificialmente o meno - contraddistinguere la pallavolo moderna.
Come dare torto a Barbolini? La federazione turca continuerà a permettere tutto ciò o riuscirà a spingere i suoi milionari club a educare le "tifoserie" e mettere alla porta haters et simili?











