2a di ritorno
Allianz Milano - Sonepar Padova 3-1 (25-15, 25-15, 26-28, 28-26)
Allianz Milano: Kreling 2, Otsuka 8, Di Martino 7, Reggers 28, Recine 12, Caneschi 10, Corbetta (L), Ichino 4, Catania (L), Masulovic 1. N.E. Masajedi, Lindqvist, Benacchio. All. Piazza.
Sonepar Padova: Todorovic 2, Orioli 3, Polo 11, Masulovic 14, Gardini 9, Truocchio 8, Zoppellari 0, Diez (L), Stefani 3, Toscani (L), Held 10. N.E. Nachev, Bergamasco, Mc Raven. All. Cuttini.
ARBITRI: Curto, Rossi, Russo.
NOTE - durata set: 20', 23', 30', 31'; tot: 104'.
MILANO – Gara dai due volti anche al ritorno tra Allianz Milano e Sonepar Padova. I padroni di casa dominano i primi due set, entrambi chiusi 25-15, poi subiscono la decisa reazione dei veneti, capaci di allungare la sfida fino ai vantaggi nel terzo e nel quarto parziale. Alla fine Milano riesce comunque a prendersi l’intera posta in palio imponendosi 3-1 (25-15, 25-15, 26-28, 28-26), al termine di un match in cui Padova ha accarezzato l’idea di portare via almeno un punto.
L’avvio è nettamente favorevole all’Allianz. Dopo un primo equilibrio iniziale, Milano accelera grazie all’efficacia in battuta e a una correlazione muro-difesa che spezza la continuità offensiva patavina. Dal 10-10 del primo set, i lombardi scavano il solco con una serie di break che porta rapidamente al 25-15, costruito su numeri chiari: 61% in attacco contro il 39% della Sonepar, quattro muri e tre ace. Ferre Reggers (foto sotto) prende subito in mano la squadra e diventa il riferimento offensivo.
Lo stesso copione si ripete nel secondo parziale. Padova prova inizialmente a restare agganciata, trovando anche il sorpasso con due ace consecutivi di Masulovic, ma Milano reagisce immediatamente. Il servizio torna a fare la differenza, il muro cresce e l’Allianz prende il largo fino a un nuovo 25-15, con percentuali offensive nettamente a favore (68% contro 26%) e una gestione del set sempre in controllo.
Dal terzo set cambia l’inerzia. Padova alza il livello di aggressività, trova continuità con gli ingressi dalla panchina e soprattutto con Held, incisivo al servizio. Milano resta avanti a lungo, ma la Sonepar cresce punto dopo punto, pareggia nel finale e porta il set ai vantaggi. Qui sono i veneti a mostrare maggiore lucidità, chiudendo 26-28 e riaprendo la partita dopo due parziali a senso unico.

Nel quarto set la gara si sviluppa su continui ribaltamenti. Padova arriva anche a condurre di quattro lunghezze, mentre Milano deve fare i conti con l’uscita di Otsuka per un fastidio muscolare e l’ingresso del giovane Tommaso Ichino. Nei momenti decisivi, però, l’Allianz si affida ancora al suo capitano: Reggers prende sulle spalle il peso dell’attacco, trascina i suoi fino ai vantaggi e firma i punti chiave del 28-26 che chiude set e match.
Al termine dell’incontro, Ferre Reggers, MVP con 28 punti, sottolinea l’andamento altalenante della prestazione: “Iniziamo molto bene, belli aggressivi, poi dalla fine del secondo set o dall’inizio del terzo caliamo. Il livello scende e non va bene. Dobbiamo trovare il modo di restare sempre a quel livello perché le partite si vincono solo se si vincono tre set. Se commettiamo due o tre errori permettiamo a tutte le squadre di rientrare. Ora non c’è tempo per riposare, domani siamo già in palestra e dobbiamo andare a tutto fuoco contro Verona”.

Sul fronte Padova, Alberto Polo (foto) evidenzia il rammarico per l’avvio: “Torniamo a casa con il rammarico di non aver giocato il tie-break. Nei primi due set praticamente non abbiamo giocato e questo è inaccettabile, perché li abbiamo regalati. Poi siamo stati bravi a rientrare e a giocarcela nel terzo e nel quarto, uno vinto e uno perso ai vantaggi. Con la stessa intensità fin dall’inizio sarebbe stato più semplice arrivare al tie-break”.
Anche Jacopo Cuttini guarda alla reazione mostrata nella seconda parte del match: “L’approccio e i primi due set non mi sono piaciuti per niente, ci è mancato soprattutto l’aspetto mentale. Sono invece molto contento della seconda parte: abbiamo cambiato qualcosa e le risposte sono state importanti, soprattutto in ricezione e nell’energia messa in campo”.
Milano porta a casa tre punti pesanti, Padova esce a mani vuote ma con la conferma di una crescita evidente dopo un avvio troppo remissivo.











