Estero | 30 aprile 2025, 17:21

Azerbaijan: Paolo Tofoli, “Il mio primo scudetto da allenatore. Vincere all’estero è una gioia speciale”

Luca Muzzioli

Azerbaijan: Paolo Tofoli, “Il mio primo scudetto da allenatore. Vincere all’estero è una gioia speciale”

BAKU – Mani di velluto ma non solo. Tre scudetti da giocatore, da palleggiatore della Generazione di Fenomeni (argento olimpico ad Atlanta, bi campione dl Mondo a Rio1990 e Atene 1994 per citare il top del suo ricco palmares) alla panchina vincente dell’Azerrail Baku.

Paolo Tofoli, leggenda della pallavolo italiana, ha conquistato il suo primo scudetto da allenatore guidando il club azero al titolo nazionale nella Superlega femminile. Un trionfo arrivato al golden set della finale contro l’Absheron (15-12), al termine di una stagione iniziata in salita e trasformata in un successo inatteso quanto straordinario.

“È stato un piccolo miracolo – racconta TofoliSono arrivato il 18 settembre, quando la squadra aveva già cominciato la preparazione. Da lì, tante modifiche: abbiamo cambiato cinque giocatrici, tra esigenze tecniche e infortuni. La palleggiatrice titolare è rimasta fuori un mese e mezzo. Il gruppo completo l’ho avuto solo dal primo marzo.”

Eppure, in meno di due mesi, l’Azerrail ha compiuto l’impresa: terzo posto in regular season e poi cavalcata vincente nei playoff, fino al ribaltamento della finale. “Abbiamo battuto l’Absheron, la squadra favorita, più rodata e costruita otto mesi fa. Noi invece ci siamo inventati una chimica giorno dopo giorno”.

L’Azerbaijan è stata la sua prima esperienza all’estero, sia da tecnico che da ex giocatore (Tofoli, in carriera, ha sempre militato in club italiani Padova, Treviso, Ferrara, Roma, Trento, Perugia, vincendo - tra i tanti trofei - tre scudetti e una Champions).

“È una soddisfazione diversa. Quando vinci fuori dal tuo paese, ti porti dietro emozioni nuove, più intense. Tutta la fatica sparisce in un attimo. Mi hanno scritto in tanti, colleghi, amici: è stato bello anche per le ragazze e per lo staff. Questo titolo resterà nei nostri cuori.”

L’ex regista azzurro ha trovato un contesto organizzato e professionale: “Palazzetto sempre a disposizione, mensa, hotel vicino alla palestra, pullman per gli spostamenti. A Baku non ho mai avuto bisogno dell’auto. È una città sicura, moderna, puoi uscire anche di notte senza problemi.”

E ora? “Vorrebbero che restassi, ma dipenderà dagli sponsor e dal budget. Per fare una Coppa europea servirebbe almeno raddoppiare gli investimenti. Qui il governo finanzia la federazione e la federazione finanzia i club. È un sistema molto centralizzato.”

Infine, la riflessione sul significato di questa vittoria: “Da giocatore la gioia era diversa, più istintiva. Da allenatore hai più responsabilità, gestisci tutto: staff, giocatrici, pressione. Ma alla fine, vincere è sempre una emozione unica. E come dico sempre alle mie atlete: nella storia resta chi arriva primo.”

 

Per Paolo Tofoli, questo primo scudetto da tecnico potrebbe essere solo l’inizio di una nuova, vincente avventura internazionale.