Champions League | 16 maggio 2025, 22:41

Champions League: Lorenzetti, “Vincere non è un dovere, è un desiderio. Il ‘deve’ non ci appartiene”

Redazione Volleyball.it

Il tecnico nel dopo partita: “Questa finale sia una liberazione. Qui Perugia ha fatto la storia”

Champions League: Lorenzetti, “Vincere non è un dovere, è un desiderio. Il ‘deve’ non ci appartiene”

ŁÓDŹ“Siamo in finale, e questo è un fatto. Perugia è arrivata dove nella sua storia era arrivata solo una volta, ed è giusto riconoscerlo a questi ragazzi”.

Con la consueta lucidità e profondità, Angelo Lorenzetti - ai microfoni di Sky - ha analizzato la vittoria per 3-0 sulla Halkbank Ankara che ha riportato la Sir Susa Vim Perugia all’ultimo atto della Champions League sette anni dopo la finale del 2017.

“Siamo arrivati in fondo, e non era scontato. La parola ‘dovevamo’ non mi piace, anche se capisco che da fuori si possa dire. Ma ‘dover vincere’ è diverso da ‘voler vincere’ spiega Lorenzetti. Quella pressione appartiene alla cultura della società, al contesto. Ma noi oggi siamo in finale, ed è giusto dirlo con orgoglio”.

La prestazione non è stata perfetta, ma efficace: “Ci sono stati sprazzi di bel gioco, ma senza continuità. Eppure, la continuità è sempre difficile da ottenere. L'importante è saper interrompere il negativo con un buon cambio palla e, ogni tanto, aggiungere qualcosa di positivo al momento buono. La vera crescita sta lì”.

Lorenzetti ha insistito anche sull’importanza della ricezione: “Negli ultimi tempi la nostra ricezione e la battuta sono calate, soprattutto mentalmente. Basta un attimo di esitazione per perdere lucidità. Per questo ho insistito molto nei time-out, anche in modo creativo”.

Proprio da un time-out è nato il siparietto del “mezzo carciofo”, il termine con cui il coach ha descritto un colpo poco deciso: “Per fortuna non mi scappano le parolacce”, ha scherzato.

Infine, un pensiero umano: “Domenica deve essere una festa, non un peso. Dopo la mia prima finale persa ho fatto una figlia, e ho vissuto tante cose belle. Spero che anche questi ragazzi possano vivere lo sport per quello che è davvero: mettersi in gioco, essere bravi in campo, non fuori”.

Lorenzetti chiude così: “Se resteremo tutti insieme, impareremo più da questo periodo che dalla fine dell’anno scorso. Questa finale può essere una liberazione”.