PECHINO – Un momento intimo, toccante, lontano dai riflettori delle finali olimpiche ma incastonato nel cuore di chi lo ha vissuto. Zhu Ting, stella cinese, oggi punto di forza di Conegliano, racconta oggi in un video pubblicato dal canale cinese CGTN Sports Scene, a distanza di anni, il suo momento più emotivo alle Olimpiadi di Rio 2016: non è un punto, non è una vittoria, ma un messaggio. Quello ricevuto dalla sua allenatrice Lang Ping, poche ore prima della delicatissima sfida contro il Brasile nei quarti di finale.
"Quel giorno la situazione era davvero difficile" – racconta Zhu Ting – "Ci sentivamo schiacciate dalla pressione, dall’ambiente, dalla posta in palio. Avevo un nodo in gola, un groviglio di emozioni che non riuscivo a sciogliere. Volevo piangere, ma non trovavo un motivo preciso, un punto di rottura. Poi è arrivato quel messaggio. E tutto è cambiato."
Era mezzogiorno, a poche ore dalla partita. Lang Ping, lontana fisicamente, invia un SMS che tocca nel profondo la sua stella: "Diceva: i miei allievi sono sparsi per il mondo, ma tu sei la migliore. Spero che in questa partita riuscirai a esprimere tutto il tuo potenziale."
"Appena l’ho letto ho pianto. Mi sono coperta la testa con il piumone e ho lasciato andare tutto. È durato poco, ma dentro di me si è aperto uno spazio di calma, come una carezza nel freddo inverno. Mi sono sentita capita. E libera."
Lang Ping, da parte sua, ricorda bene quel momento. "Era dopo l’allenamento. Lei era giù di morale, si vedeva lontano un miglio. Non parlava, non reagiva. Volevo farla distrarre: le ho detto di guardare le scimmie sugli alberi, la luce del sole. Ma mi ha risposto: vado a riposare in pullman. Capivo che era bloccata dentro."
Così l’allenatrice ha deciso di scriverle. Un gesto nato anche dalla memoria del passato: "Nel 1984, alle Olimpiadi di Los Angeles, mi capitò la stessa cosa. Dopo una sconfitta con gli Stati Uniti, fui travolta dal senso di colpa. Fu il nostro direttore tecnico a parlarmi e a darmi la scossa. Così ho fatto con Zhu Ting: volevo dirle che doveva credere in se stessa. E ci è riuscita."
Una staffetta emotiva che attraversa generazioni. "È la trasmissione della grande tradizione della Nazionale cinese" – osserva l’intervistatore – "Dal 1984 al 2016: lo stesso gesto, le stesse parole che uniscono due epoche."
Lang Ping sorride, poi chiude con un’immagine potente e concreta: "Quando la partita si fa dura, e il punteggio è tirato, la guardo: Zhu Ting è in prima linea e comincia a martellare. È lì che penso: quanto è bello avere Zhu Ting in squadra. Funziona davvero."