Europei Femminili | 31 agosto 2023, 16:15

Europeo, ultimo atto. Sarà davvero un torneo "Egonu-free"?

Nella final four di Bruxelles si scoprirà se questa Italia potrà competere per il vertice con l'opposta azzurra relegata in panchina. Comunque vada una scelta che ha fatto e che continuerà a far discutere. Tranne se arriverà l'oro senza di lei...

Europeo, ultimo atto. Sarà davvero un torneo "Egonu-free"?

di Luca Muzzioli

Dopo sette monologhi, nessuna altra squadra alle semifinali ha fatto percorso netto come l'Italia (sette vittorie per 3-0), a Bruxelles si inizia a far sul serio.

Diciamolo con chiarezza, seppur le ragazze di Mazzanti abbiano fatto il loro senza risparmiarsi in questa lunga prima fase, figlia della voglia di gigantismo della Cev e del suo assurdo Europeo a due/tre velocità a 24 squadre, il torneo continentale femminile alza l'asticella solo qui a Bruxelles con le semifinali dove si trovano le tre/quattro nazionali più forti del continente. La Serbia campione del Mondo, l'Italia campione d'Europa e vice campione del Mondo, la Turchia fresca di vittoria in VNL.  con Turchia-Polonia che è stata, di fatto, una vera e propria semifinale bis.

Ci siamo, finalmente. L'Italia è ora chiamata a dare delle risposte a chi ha ancora dubbi. Legittimi.

Questa squadra con Paola Egonu in panchina, utilizzata solo per il doppio cambio, ci pare a tutti gli effetti una vibrante stranezza. Un lusso, uno spreco, un motivo di distrazione visto che si parla comunque sempre di lei (meglio non averla... che così).

Un peccato perché Davide Mazzanti, con questa scelta, si è messo in una posizione scomoda verso una piazza che si chiede il perché di questo indirizzo tecnico. Una posizione da cui si può togliere solo con la vittoria del torneo continentale senza Egonu.

Perché se sarà chiamato a rigettarla seriamente nella mischia (non solo per scampoli di doppio cambio) allora il progetto di questo Europeo "Egonu-free" si scioglierà come neve al sole e riaprirà un tavolo di discussione. 

Allo stesso tempo, se lo perderà senza utilizzare davvero Egonu darà il là alle considerazioni volte a una scelta "suicida". Perché, haters a parte, tutti quelli che vedono in Paola una preziosa pallavolista del nostro movimento, in lei identificano ancora oggi la giocatrice che può cambiare il volto di una partita.

Insomma, non sappiamo se dopo queste sette prime gare l'Italia è davvero pronta all'impatto con questa final four, di certo ci sarebbe piaciuto vedere le azzurre trovare una modalità di impiego di Antropova ed Egonu insieme come Santarelli fa con Vargas e Karakurt per intenderci.

E siccome - come ha ribadito Mazzanti - Antropova aveva iniziato da tempo a lavorare con il gruppo, in attesa del passaporto, perché non provarci? L'immaginario collettivo l'avrebbe gradito. Se tecnicamente realizzabile stava al gruppo di lavoro azzurro dircelo, ma provandoci.

A meno che su Egonu ci sia altro da chiarire e sapere, come l'idea di non convocarla se ad Antropova fosse arrivato il passaporto con largo anticipo. Ah, saperlo.

Di certo nella Final Four di Vargas, Karakurt, Boskovic,  nell'Europeo di Haak, Stysiak e compagne, veder Egonu in panchina, sottoutilizzata, si fa fatica a digerire. 

Spero di sbagliare, per l'Italia.

Luca Muzzioli

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