Superlega | 15 aprile 2025, 15:00

Superlega: Analisi, Piacenza meglio di Trento nei numeri, ma paga caro gli errori

Filippo Vagli

Superlega: Analisi, Piacenza meglio di Trento nei numeri, ma paga caro gli errori

MODENA - La gara 2 della sfida semifinale scudetto tra Piacenza e Trento, conclusasi con la vittoria per 3-2 dell’Itas dopo due ore e 27 minuti di intensa battaglia, ha visto entrambe le squadre mettere a segno 104 punti complessivi.

Un dato che riflette il grande equilibrio che ha caratterizzato la partita, ma un'analisi approfondita dei numeri rivela i fattori chiave che ne hanno determinato il risultato finale.

Piacenza ha dimostrato una maggiore efficienza nella fase cambiopalla realizzando un punto ogni 1,55 ricezioni, a differenza di Trento che ha messo a segno un punto ogni 1,61 ricezioni, convertendo il 73% delle ricezioni positivo / doppio positivo in punti, contro il 63% di Trento. Fase di gioco quest’ultima nella quale Piacenza ha prevalso grazie ad una miglior qualità sia in ricezione (47% di ricezioni positive del 47%, leggermente superiore al 44% di Trento) che in attacco (53% di efficacia rispetto al 52% di Trento).

Numeri che evidenziano la solidità di Piacenza nella fase sideout, grazie ad una buona combinazione tra qualità in ricezione ed efficacia offensiva. Anche nella fase breakpoint Piacenza ha avuto performance superiori. Nonostante Trento abbia contrattaccato con percentuali migliori (52% contro il 43% di Piacenza), la capacità di Piacenza di capitalizzare a muro si è rivelata determinante (13 muri punto contro i soli 6 di Trento), ottenendo un break point ogni 4,16 battute, mentre Trento ne ha realizzato uno ogni 5,83 servizi.

Nonostante le ottime performance nelle fasi di gioco appena menzionate, Piacenza ha ceduto nella partita, principalmente a causa di una gestione meno efficace degli errori, che si è rivelata essere il fattore determinante dell'incontro. Piacenza ha infatti commesso ben 37 errori diretti, contro i 23 di Trento.

I 14 punti regalati in più dagli uomini di Travica agli avversari hanno fatto la differenza in una partita così equilibrata con la capacità dei trentini di minimizzare gli errori che si è dimostrata essere fondamentale per ottenere la vittoria.

In partite dove il margine tra le squadre è sottile, ogni errore diretto può pesare enormemente sul risultato finale. In cabina di regia Antoine Brizard (Piacenza) ha cercato di variare maggiormente il gioco rispetto a Sbertoli, utilizzando i centrali nel 21% delle sue alzate. Scelta che ha dato ottimi risultati, grazie alle prestazioni eccellenti dei centrali: Galassi ha attaccato con un'efficacia del 71% e ha messo a segno ben 5 muri vincenti, mentre Simon, ha chiuso con il 65% di efficacia in attacco (11 su 17). Riccardo Sbertoli (Trento) ha invece preferito concentrarsi sui laterali d'attacco, coinvolgendo i centrali solo nell'11% delle alzate. Nonostante ciò, i posti tre dell’Itas hanno risposto in modo straordinario quando chiamati in causa: Flavio ha attaccato con un impressionante 86% di efficacia mentre Kozamernik ha registrato l'80% di successo nelle sue conclusioni.

Micheletto, mancino della nazionale italiana, è stato protagonista assoluto con una prestazione "monstre": 62% di efficacia offensiva su 34 palloni attaccati e un ottimo contributo in ricezione (48% positiva). Rychlicki, opposto, è stato coinvolto quasi quanto Micheletto (33 palloni), chiudendo con una percentuale di efficacia d’attacco pari al 48%.

Per i biancorossi emiliani il canadese Maar è stato l’attaccante più cercato da Brizard con 36 palloni attaccati, chiudendo con il 50% di efficacia offensiva e brillando anche in seconda linea con il 60% di ricezioni positive. Mandiraci, giovane promessa turca classe 2002, ha mantenuto anch'egli il 50% di efficacia in attacco, confermando la sua solidità in prima linea. L’opposto azzurro Yuri Romanò ha registrato un buon 54% in attacco, dimostrando affidabilità nei momenti decisivi mentre il confronto a distanza tra liberi ha visto prevalere Scanferla (Piacenza), che ha chiuso con il 44% di ricezioni positive e il 20% perfette mentre Laurenzano (Trento) si è fermato al 36% di ricezioni positive e al 14% perfette.

Una partita che ha messo in evidenza due filosofie di gioco differenti: la maggiore varietà tattica di Piacenza contro l'affidamento ai laterali d’attacco da parte di Trento trovando in Micheletto una stella assoluta.

Una partita contraddistinta da un notevole equilibrio, in cui Piacenza ha mostrato una certa superiorità sia nella fase di sideout che in quella di breakpoint, ma è stata oltremodo penalizzata dall’elevato numero di errori diretti, fattore che ha permesso a Trento di prevalere. Ne deriva l'importanza cruciale di gestire al meglio gli errori per vincere incontri così equilibrati.