ISTANBUL - “Cinque minuti per goderci la vittoria, poi testa alla finale” – così Marco Gaspari, allenatore della Savino Del Bene Scandicci, sintetizza lo spirito con cui la sua squadra ha affrontato e superato l’Eczacibasi Istanbul nella semifinale della Champions League.
Una vittoria arrivata dopo settimane difficili, senza partite ufficiali, ma con tanto lavoro in palestra: “Tre settimane e mezzo senza ritmo gara non erano semplici da gestire. Ma ho visto in campo esattamente ciò che avevamo preparato. L’atteggiamento, lo spirito, la qualità: sono orgoglioso di loro” – racconta.
Gaspari spiega anche la chiave tattica del successo: “Abbiamo rischiato partendo in P4 contro Marjkova in prima linea, ma serviva contrastarla con la battuta e un muro organizzato. Tutto il lavoro che avevamo pensato si è concretizzato. Oggi tutte hanno battuto bene, abbiamo osato e ci siamo guadagnati la finale.”
E ora, di fronte c’è Conegliano, la squadra che lo scorso anno finale negò a Gaspari e la sua allora Milano il successo finale al tie break: “Sappiamo benissimo quanto siano forti, anche quando non giocano al 100%. La loro mentalità è ciò che le rende straordinarie: vincono un trofeo e rientrano in campo più affamate di prima. Ma noi dobbiamo affrontarle con lo stesso atteggiamento di oggi.”
La parola d’ordine, per Gaspari, è coraggio: “Domani voglio vedere le stesse facce. Non importa chi c’è dall’altra parte, se oggi abbiamo battuto il Vakifbank, sei Champions League in tredici anni, in casa loro, possiamo dare battaglia anche a Conegliano. Ma serviranno rischi, sacrificio e qualità.”