Finale 1° posto
ALURON CMC WARTA ZAWIERCIE (POL) – SIR SICOMA MONINI PERUGIA 2-3 (22-25, 22-25, 25-20, 25-22, 10-15)
ALURON CMC WARTA ZAWIERCIE (POL): Kwolek 12, Russel 25, Perry (L), Zniszczol 7, Markiewicz, Tavares Rodrigues 2, Bieniek 12, Butryn 9, Ensing 9, Laba. Non entrati Gregorowicz, Nowosielski, Nasrimastanabad. All. Winiarski.
SIR SICOMA MONINI PERUGIA: Ben Tara 22, Colaci (L), Giannelli 3, Herrera Jaime 1, Ishikawa 20, Loser 11, Plotnytskyi 18, Semeniuk, Solé 5. Non entrati Candellaro, Cianciotta, Piccinelli, Usowicz, Zoppellari. All. Lorenzetti Angelo.
ARBITRI: Ivanov, Fernandez Fuentes.
NOTE – durata set: 37′, 36′, 34′, 37′, 20′; tot: 164′. Aluron CMC Warta Zawiercie (POL): Battute sbagliate 14, Vincenti 4. Sir Sicoma Monini Perugia: Battute sbagliate 24, Vincenti 5.
LODZ - Una vittoria che sa di liberazione, arrivata al termine di una stagione tortuosa, segnata da incertezze e cadute, ma chiusa con l’unico trofeo che ancora mancava nella bacheca del club. Alla Atlas Arena di Łódź, la Sir Sicoma Monini Perugia alza finalmente la sua prima Champions League dopo un’estenuante battaglia risolta al tie-break contro l’Aluron CMC Warta Zawiercie.
Una finale tirata, sofferta, decisa solo all’ultimo pallone, con la squadra di Lorenzetti che ha saputo resistere, ripartire e imporsi nel quinto set, spinta dalla fame di chi da anni rincorre questo sogno.
Il volto della Sir, oggi, è quello di una squadra che ha trovato nella tenacia la sua cifra: dai 22 punti di Ben Tara (miglior opposto delle Finali), ai 20 di Ishikawa, passando per i muri di Loser e Plotnytskyi, fino al tocco da regista d’autore di Simone Giannelli, votato miglior palleggiatore della Final4 e MVP. A nulla sono valsi i 25 punti di Russell e la prova del miglior libero della F4 Perry per Zawiercie.
È una coppa che vale più di mille parole per il club di patron Sirci, nato nelle palestre di Bastia Umbra e cresciuto fino alla vetta d’Europa. Una vittoria che chiude il cerchio aperto nel 2017 con la finale persa a Roma e che consegna alla pallavolo italiana la 21ª Champions League maschile della storia, completando la 12ª doppietta maschile-femminile con il titolo già vinto dall’Imoco Conegliano.
È la prima volta di Angelo Lorenzetti, tecnico marchigiano alla quinta finale europea, che lascia scorrere le lacrime della liberazione. È la consacrazione definitiva per una generazione di campioni. È la sera in cui Perugia entra nella leggenda.
LA PARTITA
1° set – Perugia parte con autorità nella finale di Champions League e si prende il primo parziale 25-22 con ordine tattico e solidità mentale. Il muro fa la differenza con Ishikawa e Plotnytskyi protagonisti, mentre l’Aluron fatica in attacco con un Butryn da 17%. Decisivo Ben Tara, autore di 6 punti senza errori. La Sir chiude meglio, con 4 muri, attacco al 42% e più lucidità.
2° set – L’Aluron parte forte con Russell e un ace di Butryn (8-5), ma Perugia rimonta con Solé e Plotnytskyi a muro. Sul 17-14 polacco, Ben Tara ribalta tutto con un attacco e due ace: è ancora 25-22 Sir, con l’opposto tunisino decisivo (5 punti). Russell brilla (9 punti), ma i compagni faticano. La ricezione traballante limita l’Aluron, mentre Perugia sfrutta ogni occasione.
3° set – I polacchi inseriscono Ensing al posto di Butryn e trovano nuova energia. In un set equilibrato, Russell ed Ensing spingono l’Aluron fino al 25-20. Perugia cala, sbaglia troppo al servizio e raccoglie poco a muro. Solo Plotnytskyi regge con 6 punti e 67%.
4° set – Finale punto a punto. L’Aluron accelera nel finale con un grande Bieniek (83% in attacco, 5 punti) e forza il tie-break con un altro 25-22. Perugia sbaglia ancora troppo in battuta (6 errori), e non basta un positivo Ishikawa (7 punti).
5° set – La Sir entra in campo determinata e non lascia scampo: Ben Tara, Giannelli e Loser portano subito Perugia sul 5-1. La squadra di Lorenzetti gestisce con lucidità: Ishikawa e Plotnytskyi chiudono sul 15-10. Perugia è Campione d’Europa per la prima volta, al termine di un tie-break perfetto per intensità, difesa e freddezza.