MODENA - Il ritorno a casa da Ningbo porta a riflessioni e analisi.
Questa è quella del Ct azzurro Fefé De Giorgi, dopo l'argento nella finale di VNL, pubblicata sul suo profilo instagram.
di Fefé De Giorgi
L’argento brilla, ma nello sport a volte meno di quello che veramente rappresenta. È così…è una medaglia che vinci perdendo l’ultima partita.
Per Noi ha un valore importantissimo, rappresenta 3 mesi e mezzo di lavoro e la partecipazione di 24 giocatori che si sono allenati per lottare fino alla fine! Questo è il valore che rimane in prospettiva della manifestazione clou della stagione…il mondiale ! La 1 medaglia in VNL per la pallavolo maschile.
Poi c’è la finale! Il 1 e 3 set ci serviranno per focalizzare alcuni aspetti non solo di gioco. Il 2 è stato una storia a parte nel quale in panchina abbiamo sbagliato a digitare sul tablet l’ordine della formazione. Un errore che non si deve fare, ma che purtroppo è successo e ha messo in difficoltà i ragazzi con i quali mi scuso!
In “Noi Italia" C’è un sentimento valoriale di profonda reciprocità, quando c’è un errore si cerca di aiutare e di migliorare, non cerchiamo colpevoli cerchiamo di migliorare! Chi cerca colpevoli ha già perso! Teniamoci il valore di questo primo argento in VNL e lavoriamo per migliorarci ancora! Io sono molto fiducioso!
Il risultato non è fine, è inizio!! Il risultato della VNL non è la fine di un percorso ma è l’inizio da cui si deve e si vuole ripartire per vincere con valore! @federazioneitalianapallavolo @legavolley
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(l.muzz.) - Un messaggio che va ben oltre il risultato sportivo. La riflessione di De Giorgi dopo la finale di VNL tocca corde profonde: è un’assunzione di responsabilità, ma anche una dichiarazione d’identità.
Il CT azzurro ammette un errore tecnico nel secondo set, senza nascondersi, ma rilancia subito il valore del gruppo e del percorso compiuto.
Il passaggio chiave – "Chi cerca colpevoli ha già perso" – è una presa di posizione culturale. Contro la facile tentazione della caccia al colpevole, De Giorgi oppone la logica del miglioramento, della solidarietà interna, del "Noi" come principio fondante.
In una stagione che guarda al Mondiale come obiettivo centrale - appuntamento che pare essere diventato comunque uno spartiacque -, l’argento in VNL non è il punto d’arrivo, ma – come scrive lui stesso – "l’inizio da cui ripartire per vincere con valore". Una medaglia che brilla, sì, ma che vale soprattutto per il lavoro collettivo che rappresenta. Un segnale forte, dentro e fuori dal campo.