QUEZON CITY (Filippine) – Dopo il successo sull’Ucraina che vale la qualificazione agli ottavi, l’Italia ritrova sorrisi e certezze. A commentare la partita sono Giovanni Gargiulo e Yuri Romanò, protagonisti nel 3-0 che ha rimesso in carreggiata gli azzurri in questo Mondiale.
"Oggi era importante vincere, in qualsiasi modo" – sottolinea Gargiulo – "Che fosse 3-0 o 3-2 non importava. Serviva una vittoria per ritrovare fiducia e credo che finalmente siamo riusciti a esprimere una buona pallavolo, contro un avversario non semplice. Sono molto orgoglioso del gruppo."
Più analitico Romanò, che riconosce un avvio contratto: "Lo diceva anche Michieletto: all’inizio c’era un po’ di tensione. Ma sapevamo l’importanza della gara. Era un dentro-fuori e mentalmente siamo partiti bene, anche se con un po’ di freno a mano tirato. Abbiamo tenuto la testa giusta e spinto per tutta la partita."
Tra le chiavi, anche il lavoro mentale fatto fuori dal campo: "In questi giorni, tra di noi, abbiamo cercato soprattutto di svagarci. Di pallavolo se ne è parlato nelle riunioni con Fefè, ma nei momenti liberi abbiamo preferito tenerci leggeri. È una strategia che ha funzionato."
Cosa portarsi dietro per la sfida con l’Argentina? "L’intensità" – risponde Romanò – "Anche quando non eravamo brillanti, siamo rimasti lì, punto su punto. A differenza di quanto accaduto con il Belgio, oggi abbiamo lottato palla su palla, senza pensare al punteggio o agli avversari. Solo testa bassa e pedalare."
Gargiulo aggiunge un riferimento tecnico: "Anche il muro ha iniziato a funzionare dopo un po’. Dobbiamo ritrovarlo con continuità: è un’arma che ci serve e che oggi abbiamo saputo sfruttare bene."