PERUGIA – Una lunga riflessione sul nuovo corso, tra cambiamento tecnico, gestione delle risorse e memoria delle sconfitte. Alla vigilia del big match contro Civitanova, l’allenatore della Sir Susa Vim Perugia Angelo Lorenzetti ha incontrato la stampa per fare il punto sulla stagione appena iniziata e sulle sfide che attendono la sua squadra.
"È tanto che siamo lontani dal nostro pubblico, c’è voglia di tornare all’agonismo", ha esordito. Poi ha subito inquadrato l’importanza della gara contro la Lube: "Dobbiamo approcciare Civitanova come tutte le partite di Regular Season, ma con la consapevolezza di doverci trasformare. Non è un discorso astratto: bisogna cambiare tipologia di gioco, abbandonare certe abitudini. Il campo ce l’ha detto chiaramente. E non sarà un processo lineare."
Lorenzetti non si nasconde dietro le parole: "Trasformarsi senza cambiare giocatori non è comodo. Ma se vuoi combattere e non hai un carro armato, devi usare l’artiglieria leggera: più tecnica, più tattica. La potenza oggi ce l’hanno altri. A noi tocca accendere la luce, anche entrando dalla panchina. Nessuno è più importante di Perugia."
Sulla stagione compressa e l'avvio con rotazioni diverse, ha spiegato: "In Champions avevamo finito con quella formazione, era giusto ripartire da lì. Ma ora devo fare un salto di qualità io: fidarmi di più dei giocatori, dosare il lavoro. Anche la gestione post-partita e post-trasferta va ripensata. Ho chiesto allo staff di aiutarmi, e ai ragazzi di rispondere con responsabilità."
Riguardo alla Lube, Lorenzetti analizza: "È una squadra costruita bene, con battute potenti e gioco vario. Noi dovremo trovare un equilibrio: non possiamo fare break point a ogni servizio, ma dobbiamo contenere gli errori. Meglio affrontarla ora, all’inizio: magari le mie parole, dopo la pausa, diventano più concrete."
Il passato, però, non è un peso da portare: "Non parlo di rivincita, rivalza o vendetta. Non mi piacciono questi termini. È una sfida, e la sfida è il sale dello sport."
Tra i tanti temi, anche la riflessione sulla pallavolo internazionale dopo l’estate: "L’Italia ha fatto un bel percorso ai Mondiali. I miei ragazzi nelle varie nazionali hanno fatto esperienze importanti. La frequenza in nazionale oggi è indispensabile: chi non ci va, resta indietro. Non ci si migliora solo nei club."
Infine, sul fatto che molti additino Perugia come favorita per poi giustificare i propri insuccessi: "Mi sono stancato di chi si nasconde dietro Perugia. Quando vincono gli altri, sono fenomeni; quando vinciamo noi, è fortuna. Noi però dobbiamo smettere di cascarci: basta."











