LODZ (Polonia) - Dopo dodici partite giocate nella fase preliminare della Volleyball Nations League 2025, l’Italia femminile si conferma tra le squadre più complete e pericolose del panorama internazionale. I numeri raccolti raccontano una squadra con una forte identità tecnica, grande profondità di roster e spiccata capacità di imporsi nei momenti chiave. Ma emergono anche alcune aree da rafforzare, soprattutto in termini di continuità e gestione tattica in specifiche rotazioni.
Una macchina da punti: attacco e concretezza
L’Italia ha totalizzato 818 punti contro i 622 delle avversarie, un margine significativo che riflette la superiorità offensiva e la capacità di chiudere gli scambi in modo deciso. Con una percentuale di attacchi vincenti del 46.8% e un’efficienza complessiva di 0.358, le azzurre hanno mostrato una fase offensiva tra le migliori del torneo.
Protagonista assoluta è Paola Egonu (foto sopra), con 166 punti (36 set giocati), seguita da una sorprendente Fahr (42 set giocato, il 97,7% del totale) azzrra che ha giocato di più, centrale costante e incisiva con 127 punti. Antropova (109 pt) ha mostrato un impatto importante, pur con minutaggio limitato, mentre Degradi ha garantito equilibrio tra prima linea e seconda linea. In attacco, spiccano anche le performance nei momenti decisivi: dopo il 20° punto, le azzurre hanno mostrato un’efficienza offensiva di 0.443, a fronte di un modesto 0.174 delle avversarie. Questo conferma la capacità dell’Italia di esprimere il meglio sotto pressione.
Fahr MVP silenziosa: il contributo nei momenti chiave
Se Egonu rimane la punta di diamante, è Fahr (foto) a brillare nei frangenti cruciali. È stata la miglior realizzatrice nei match point (4 punti), la più presente nei set point (7 punti) e la top scorer dopo il 20° punto (26 punti, 73,1%). Con efficienze di attacco altissime in queste fasi – oltre lo 0.650 in alcuni casi – il suo contributo è stato tanto solido quanto fondamentale.
Il peso dei finali: freddezza e leadership
L’Italia si è dimostrata una squadra matura nei momenti che decidono i set. Ha chiuso 46 set point su 68 tentati (quasi il 68%), mentre le avversarie si sono fermate al 33%. Nella fase di gioco durante il possesso di match point, la squadra azzurra ha convertito 14 occasioni su 25, mantenendo una percentuale del 56%.
La qualità si riflette anche in altri numeri: difesa% oltre l’83% dopo il ventesimo punto, ricezioni perfette stabili sopra il 68%, e percentuali difensive e murarie praticamente impeccabili nei momenti critici. La squadra di Velasco ha costruito il proprio vantaggio non solo sulla potenza, ma anche su una gestione fredda e ordinata dei finali di set.
La profondità della rosa: un’arma e una sfida
Una delle peculiarità dell’Italia in questa VNL è la rotazione ampia. Giocatrici come Nervini, Malual, Linda Nwakalor e Omoruyi hanno avuto impatti brevi ma significativi, soprattutto nei set finali o nei match più combattuti. Anche Antropova (foto), pur non impiegata stabilmente, è risultata decisiva con 21 punti post-20° punto, dimostrando di poter essere un’arma da sfruttare di più.
Tuttavia, questa ampiezza ha portato anche a variazioni tattiche non sempre efficaci, soprattutto in alcune rotazioni (es. R3 e R4), dove l’Italia ha mostrato difficoltà sia in fase di ricezione che di side-out. Nonostante un ottimo First Ball Side-Out complessivo del 50%, alcuni cali in rotazioni specifiche hanno messo a rischio set apparentemente controllati.
La battuta: equilibrio tra rischio e premio
La battuta azzurra è stata aggressiva ma discontinua. Se da un lato l’Italia ha generato molti punti (Point Score % da battuta superiore al 42% in tutte le fasi chiave), ha anche mantenuto un tasso di errore intorno al 10–11%, leggermente superiore allo standard ideale. In fasi come i set point o dopo il 20°, questa propensione al rischio è risultata a volte penalizzante.
Difesa e ricezione: un muro invisibile
Nelle statistiche difensive, l’Italia eccelle. Con una media del 77% di difese riuscite, 93% nei match point, e valori altissimi di ricezioni perfette (CRT%) nei momenti caldi, la retroguardia guidata da De Gennaro (foto) ha retto egregiamente.
Non si registrano praticamente errori a muro nei momenti chiave, con 21 muri punto dopo il 20° e 8 nei set point.
Cosa funziona e dove migliorare
Punti di forza:
-
Straordinaria efficienza offensiva nei finali
-
Fahr e Egonu letali nei momenti decisivi
-
Solidità difensiva e ricezione eccellente
-
Ottima distribuzione dei punti (Orro in regia, foto): 8 giocatrici decisive in momenti chiave
Punti critici:
-
Alcune rotazioni problematiche (R3 e R4)
-
Errori in battuta lievemente oltre soglia
-
Necessità di valorizzare maggiormente le alternative, soprattutto Antropova
In sintesi: maturità e ambizione
Questa Italia ha tutto per competere ad alti livelli: attacco potente, difesa solida, testa fredda nei momenti caldi. È una squadra che sa quando spingere e quando gestire, ma che ha ancora margini per perfezionare i meccanismi tattici e ridurre i piccoli blackout di sistema.
La fase preliminare della VNL 2025 si chiude quindi con segnali forti: l’Italia non è solo una squadra di talento, ma anche una formazione matura, completa e pericolosamente efficace nei momenti che contano.