VNL Femminile | 26 luglio 2025, 23:10

VNL F.: Velasco vs Zé Roberto, duello tra leggende della panchina

Luca Muzzioli

Velasco vs Zé Roberto, finale mancata a Barcellone '92...

Velasco vs Zé Roberto, finale mancata a Barcellone '92...

LODZ (Polonia) – Non è solo una finale tra due nazionali al vertice del volley femminile, Italia e Brasile. È anche – e forse soprattutto – la sfida tra due giganti della panchina: Julio Velasco e José Roberto Guimarães, per tutti Zé Roberto. Due uomini che hanno scritto pagine indelebili nella storia della pallavolo mondiali. Oggi, per la prima volta da avversari in una finale femminile, si affrontano per il titolo della Volleyball Nations League 2025.

Due scuole, due filosofie

Julio Velasco, nato il 9 febbraio 1952 a La Plata in Argentina, ha iniziato come allenatore nel calcio prima di dedicarsi al volley. Dopo passaggi nei club argentini prese in mano la Panini Modena, vincendo quattro scudetti (1986‑89), tre Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa italiana, imponendo subito il suo metodo razionale e scientifico.
Nella nazionale maschile italiana, tra il 1989 e il 1996, guidò una generazione di fenomeni: due Mondiali, tre Europei, cinque World League. Motivava i suoi atleti con frasi celebri come “Quiero ojos de tigre, no de vaca” (“Voglio occhi da tigre, non da mucca”) e “¿Pero quién te quita lo bailado?” (“Ma chi ti toglie quello che hai già ballato?”), slogan che entrò nel mito delle sue squadre.

José Roberto Guimarães, detto Zé Roberto, è nato nel 1954 a São Paulo ed è ex palleggiatore della nazionale brasiliana (presente ai Giochi Panamericani 1975/79), ha giocato anche in Italia, a Belluno (1980/82). Diventa allenatore nel 1989, con i club femminili come Leite Moça Sorocaba, prima di guidare la nazionale maschile che vinse l’oro olimpico a Barcellona 1992 in finale contro quell'Olanda che ai quarti aveva eliminato l'Italia, allora "Dream Team" proprio di Velasco. Quindi una World League e sei titoli sudamericani. Dal 2003 allena la nazionale femminile, conquistando due ori olimpici (Pechino 2008, Londra 2012), tre argenti mondiali, cinque titoli sudamericani e altri numerosi trofei internazionali. In Italia ha allenato la Scavolini Pesaro con cui ha vinto 2 scudetto (2006-2009).


Tra carisma e metodo

Velasco è celebre per la sua capacità di costruire mentalità forti. Afferma che "Ganar no es solamente salir campeón, es superarse" ("Vincere non è solo diventare campione, ma superarsi"). È stato il primo a parlare di "leadership diffusa" e responsabilizzazione, trasformando il gruppo in una macchina mentale oltre che tattica. Con la nazionale femminile italiana, dal 2024, ha creato una squadra lucida, determinata e vincente: 13 vittorie consecutive in VNL e primo accesso a una finale sotto la sua guida, la striscia oggi è di 28 successi consecutivi che hanno portato all'oro nella VNL 2024 e all'oro olimpico di Parigi 2024.

Zé Roberto incarna invece la continuità, l’adattamento generazionale e l’empatia. È maestro nel costruire gruppi stabili, in cui atlete affermate e nuove promesse convivono e producono risultati. Ha rivitalizzato il Brasile femminile più volte, integrando talenti come Sheilla, Fofão, Fabiana, Thaisa e oggi Gabi. Con lui il Brasile ha sempre almeno raggiunto le fasi decisive degli eventi maggiori.

Palmares, esperienze e riconoscimenti

Velasco è Cavaliere della Repubblica Italiana dal 1992, ha ricevuto il Collare d’Oro al Merito Sportivo, il premio FIVB come miglior allenatore in numerose occasioni e il Lifetime Achievement Award della CEV nel 2022. Il suo impatto va oltre il volley tecnico: ha anche ricoperto cariche istituzionali in Argentina per la promozione dello sport.

Zé Roberto è stato inserito nella Hall of Fame del volley nel 2021, ha guidato il Brasile a tre ori olimpici, due argenti mondiali, numerosi titoli continentali e una serie impressionante di podi in Grand Prix, World Grand Champions e VNL. Ha formato squadre vincenti sia nei club (Finasa Osasco, Barueri) che nella nazionale.

Un confronto generazionale (e culturale)

Due soli anni li separano (Velasco ’52, Zé Roberto ’54), ma le loro strade si sono sviluppate in modo diverso: l’argentino ha portato rigore, analisi e gestione mentale, il brasiliano ha promosso armonia, adattabilità e rivoluzione generazionale. Velasco ha segnato il volley maschile europeo degli anni ’90, mentre Zé Roberto ha incarnato la dinastia del volley femminile brasiliano nei decenni successivi.

 

Epilogo o nuovo inizio?

Questa finale non chiude solo un torneo: incarna il confronto fra due visioni tecniche diverse. Per Velasco, questo potrebbe essere il terzo grande trofeo nel volley femminile; per Zé Roberto, un altro mattoncino da aggiungere a un palmarès già straordinario — la VNL ancora manca, e oggi può colmarne la lacuna. 

Due tecnici. Due stili. Un duello che va oltre il volley. Velasco contro Zé Roberto: una sfida da palcoscenico mondiale.