ISTANBUL - Nei giorni che hanno preceduto la Final Four di Champions League, Cristina Chirichella, centrale campione del Mondo e campione d'Italia con la Prosecco Doc Imoco Conegliano, racconta con sincerità il suo ritorno alla felicità. Dopo una lunga esperienza a Novara, la centrale napoletana ha scelto Conegliano per riscoprirsi. E ci è riuscita: "Avevo bisogno di ritrovare quella scintilla, e effettivamente l’ho trovata."
Il sorriso è quello di chi ha attraversato momenti duri, ma ora sta bene. "Gli ultimi anni non sono stati bellissimi, non solo a livello sportivo, ma anche come amore per la pallavolo. Questa stagione mi ha fatto bene, me la sono goduta nel presente, senza troppe aspettative. Ho solo cercato di dare il mio contributo alla squadra."
Arrivata a Conegliano nell’estate scorsa con un contratto biennale, Chirichella sapeva di doversi confrontare con una concorrenza importante al centro (in rosa coach Santarelli può vantare due posti 3 campioni olimpici come Sarah Fahr e Marina Lubian). I più, poco addentro alla quotidianità del volley giocato, pensavano che Cristina sarebbe partita nel ruolo di terza centrale, insomma nel seppur delicato ruolo di riserva. Invece con caparbietà si è guadagnata il posto a suon di fast e voglia di riscatto.
"Ho accettato la proposta di una delle squadre migliori in Italia e in Europa. Era un’occasione che non potevo farmi sfuggire. Poi è arrivata anche questa grande possibilità di giocare, e l’ho presa. Non mi sono guardata indietro, ho vissuto il presente. So di avere due giocatrici fortissime con me, ci aiutiamo tanto, e sono contenta di questo. Non ho troppe aspettative, ma ho tante aspettative nei miei confronti. Voglio godermi la pallavolo al 100%".
La bellezza della sua stagione riporta subito alla mente due considerazioni. Velasco ha sempre asserito che chi vive un torneo in panchina non può andare in nazionale, l'altra è che Cristina ha dimostrato di essere una delle migliori interpreti italiane nel ruolo. Se uno più uno fa ancora due...
"No, guardate, il mio percorso lì è finito (dice riferendosi all'azzurro, ndr). Ho dato tanto in nazionale, ora però ho bisogno di libertà mentale. Una stagione bella non cancella ciò che ho vissuto prima. È stato un periodo complicato, ho sfiorato il pensiero di smettere. Ma oggi ho ritrovato la passione e sto bene. È un lavoro che continua anche d’estate, per questo ho bisogno di spazi miei."
Non è solo pallavolo giocata. "Il lavoro mentale è fondamentale. Dopo il Covid molte persone hanno imparato che è importante parlare, anche se i problemi sembrano piccoli. Per chi li vive, non lo sono. Anche per noi atlete serve supporto per riorganizzare le idee".
Ora testa alla Champions League. Dopo il trionfo con Novara nel 2019, Chirichella è pronta a vivere da protagonista una nuova Final Four. "Siamo a Istanbul con il coltello tra i denti. È il coronamento di una stagione in cui ci siamo allenate da agosto, ci crediamo. Poi comanda il campo, non i pronostici".
Pronostici che vedono l'Imoco far tremare il mondo pallavolistico, la squadra di Santarelli dopo le vittorie in Supercoppa, Mondiale per Club, Coppa Italia e Scudetto sembra pronta per il grande Slam. Anche se Milano, Scandicci e il Vakifbank sperano di poter dire la propria.
Il segreto di Conegliano, oltre ad un roster di prim'ordine? "E' un ambiente dove si lavora bene. Ci mettono nelle condizioni di dare il massimo, c’è consapevolezza, coesione. Anche vivere tutte insieme nel residence è normale: abbiamo la nostra indipendenza, ma siamo unite."
Più consapevole, più libera, più felice. Questa è la Chirichella del 2025. Tornerà ad essere anche campionessa d'Europa?