BANGKOK (Thailandia) - La Germania femminile, guidata da Giulio Cesare Bregoli, ha affrontato le prime tre partite del Campionato Mondiale con un’identità tecnico-tattica definita e un assetto stabile. In 11 set disputati, la squadra ha realizzato 202 punti contro i 158 subiti, dimostrandosi superiore alle avversarie in diversi aspetti del gioco. I dati statistici raccolti confermano la solidità del gruppo tedesco, ma evidenziano anche aree specifiche da migliorare nella fase offensiva e nella trasformazione del side-out.
Struttura della squadra: rotazioni limitate e gerarchie definite
La Germania ha schierato un sestetto piuttosto costante, con la palleggiatrice Straube (foto), il libero Pogany e le attaccanti Alsmeier, Weske e Weitzel sempre presenti in campo. La centrale Schölzel ha partecipato a 10 dei 11 set, mentre Stigrot e Orthmann si sono alternate nel ruolo di schiacciatrice di banda.
Le rotazioni si sono limitate all’impiego parziale di Cekulaev e Stautz, mentre Glaab, seconda palleggiatrice, è stata utilizzata in soli tre set. L’assetto conferma la scelta di puntare su un nucleo stabile per garantire equilibrio e continuità di gioco.
Attacco: efficienza superiore alla media, Weske e Weitzel decisive
Con 354 attacchi e 157 punti diretti, la Germania ha registrato un’efficienza offensiva del 31.7% e una percentuale di successo del 44.4%. Entrambi i dati sono stati nettamente superiori a quelli degli avversari, fermi al 20.8% di efficienza e al 37.8% di successo.
Tra le protagoniste in attacco spicca Alsmeier (45 punti, foto sopra) che contribuisce con regolarità, 41% di attacchi vincenti, pur con un’efficienza dell'0.273.
Segue l’opposta Weske, con 43 punti e un’impressionante efficienza del 0.333 (43.2% di successo), seguita dalla centrale Weitzel, che con 39 punti (35 su 81 attacchi) si conferma una garanzia (eff. 0.591) e il 63,6% in attacco.
Orthmann e Stigrot, pur con impieghi alternati, hanno offerto buone soluzioni nei momenti di rotazione.
Ricezione: qualità tecnica buona, ma side-out ancora da consolidare
Il sistema di ricezione tedesco si attesta su livelli alti a conferma della qualità del lavoro di Pogany (il libero tedesco, foto sopra) e delle schiacciatrici in seconda linea. Tuttavia, il dato critico è rappresentato dal FBSO% (First Ball Side-Out), pari al 39.1%.
Questo significa che meno di 4 ricezioni su 10 si trasformano in punto al primo attacco, un valore che resta sotto la soglia ottimale richiesta a livello internazionale. Nonostante la qualità del primo tocco, la squadra fatica a concludere l’azione in maniera efficace, spesso rallentando la fase offensiva.
Servizio: arma da affinare, errori da contenere
Il servizio tedesco ha prodotto 15 ace su 255 tentativi, pari a un 5.9% di ace rate, ma ha generato anche 28 errori (11.0%). La squadra tende a cercare un servizio incisivo, ma il bilancio tra rischio e rendimento non è ancora equilibrato.
Stautz e Orthmann sono tra le giocatrici più attive al servizio (11,8% e 11,1% di ace), ma la seconda commette anche 8 errori su 18 servizi, un dato da rivedere in chiave di gestione dei turni. Anche Alsmeier mostra numeri contrastanti, con un’efficacia discreta (6.8% di ace) ma 13.6% di errori.
Il potenziale al servizio esiste, ma richiede maggiore precisione per diventare una risorsa stabile nel break point.
Muro: contributo efficace, ma non dominante
Il muro ha fruttato 30 punti diretti in tre gare, per un GT% (Good Touch Percentage) del 31.1%, indicatore che considera sia i muri vincenti sia i tocchi efficaci che generano difesa attiva.
Weitzel (8 muri punto - foto) e Schölzel (7) guidano il fondamentale, contribuendo in modo stabile alla fase di contenimento. Pur non risultando un muro dominante, la Germania ha mostrato un buon posizionamento e ha saputo limitare le soluzioni centrali delle avversarie.
Difesa: ordinata ed efficace, ma contrattacco da rafforzare
In difesa la Germania si dimostra compatta: il 77.8% delle palle toccate viene trasformato in difese attive (Digs%) e il 64.7% in ricezioni giocabili (CRT%). Pogany garantisce continuità in seconda linea, mentre anche le attaccanti contribuiscono con attenzione nella fase di rigiocata.
Tuttavia, il CNT% (Contrattacco Punto) si ferma al 25.7%, valore che indica la percentuale di difese convertite in punto. Questo significa che solo 1 azione di contrattacco su 4 porta al risultato atteso, evidenziando una criticità nella finalizzazione delle rigiocate. Il dato va interpretato come sintomo di un gioco ancora troppo poco efficace nella seconda azione, pur partendo da una buona organizzazione difensiva.
Conclusione: una squadra strutturata, in crescita ma con margini chiari
La Germania ha iniziato il suo cammino mondiale con certezze tecniche e scelte tattiche precise. Il rendimento offensivo è sin qui stato superiore alla media delle avversarie, il sistema di ricezione regge bene e la fase difensiva è tra le più solide viste finora.
Restano tuttavia alcuni nodi da sciogliere: la bassa efficacia in side-out, l’alto numero di errori al servizio e un contrattacco ancora poco produttivo. Su questi aspetti si giocherà il potenziale salto di qualità di una squadra che, per organizzazione e talento, può puntare a sfidare a viso aperto le azzurre.