BANGKOK (Thailandia) – Per Daniele Santarelli è tempo di un’altra finale mondiale, ma questa volta con la Turchia. Dopo il titolo iridato vinto nel 2022 con la Serbia, il tecnico umbro conquista un altro pass per l’atto conclusivo, stavolta con una nazionale che ha scritto la storia.
"È sicuramente un grande risultato, ma per ora non significa nulla: adesso arriva la finale" – ha commentato Santarelli a fine gara – "Ho detto alle ragazze: potete godervi un’ora libera, poi testa alla partita con il Giappone. Non capita spesso, nella carriera di un’atleta, di poter giocare una finale così importante, e bisogna viverla al meglio."
Il tecnico italiano ha ricordato anche le difficoltà affrontate: "Abbiamo avuto momenti complicati in questa stagione, con questa squadra. Ma sapevo che potevamo fare di più. Ne ero certo. Guardate come giochiamo: a tratti siamo straordinari, poi cadiamo in alti e bassi. Il mio compito è cercare di bilanciare tutto questo."
Con grande onestà e una punta di autoironia, Santarelli ha aggiunto: "Italia e Brasile sono squadre incredibili, ma noi… siamo un po’ pazzi. E lo dico sempre: non so davvero cosa possa succedere. Forse io sono il re dei pazzi!"
Il lavoro mentale è uno degli aspetti chiave del suo metodo: "A volte serve parlare di tecnica o tattica, altre volte solo motivare o calmare. Conosco bene le mie ragazze, so quando hanno bisogno di un’iniezione di fiducia e quando invece vanno tranquillizzate. Ho visto Ebrar molto nervosa, le ho detto: calma, possiamo farcela."
C’è spazio anche per un elogio alla palleggiatrice: "Sono felicissimo per Elif Şahin, ci ha dato un break incredibile alla fine del primo set. È un risultato che ci riempie di gioia, dai!"
Uno sguardo, infine, all’altra semifinale in programma, Italia-Brasile, da cui uscirà la sfidante della Turchia per il titolo mondiale.
"Sarebbe un sogno per me giocare contro la squadra che in questo momento ha dimostrato di essere la più forte del mondo" – ha detto Santarelli riferendosi all’Italia – "Sappiamo che sono imbattute da tantissimo tempo, probabilmente perché ci sono le giocatrici più forti del mondo. Non sottovaluterei mai il Brasile, perché sono eccezionali. C’è Gabi, e un pezzettino di cuore ce l’ho con la nazione italiana, è ovvio. Se devo scegliere un aspetto decisivo, credo che la difesa dell’Italia possa fare davvero la differenza."