PASAY CITY (Filippine) – Alla vigilia della semifinale dei Campionati del Mondo contro la Polonia, il commissario tecnico azzurro Ferdinando De Giorgi ha parlato del percorso dell’Italia e delle chiavi della sfida che attende gli azzurri.
Il CT ha spiegato che non si aspetta sorprese tattiche: “In queste partite non ci si inventa molto, il gioco delle squadre è chiaro. Conta la qualità con cui affronti le situazioni. La nostra forza è quella di avere caratteri importanti, di condividere le difficoltà e di restare agonisti in ogni momento. Tutti i ragazzi hanno una grande predisposizione, anche quelli meno coinvolti fino ad ora: è una crescita collettiva, fatta di integrazione ed equilibrio”.
De Giorgi ha sottolineato il valore dell’adattamento: “Non si vince con la perfezione, ma con gli equilibri. Se non funziona un aspetto, devi compensare con un altro: muro, battuta, difesa. È fondamentale la capacità di restare sempre nella partita, tirando la coperta da una parte e dall’altra. Non è solo una sfida di potenza, bisogna essere smart. Io stesso, da giocatore, ero fastidioso in campo: oggi cerco quella stessa consapevolezza nei ragazzi. Questo è un momento in cui bisogna sentire molto e pensare meno, concentrarsi sulle proprie qualità per poi affrontare al meglio l’avversario”.
Un passaggio particolare è stato dedicato alla sua esperienza in Polonia: “Ho allenato lì quasi quattro anni, anche la Nazionale. La pallavolo è il primo sport, seguitissimo in maniera impressionante. Conosco bene molti dei loro giocatori, come Semeniuk o Śliwka. È uno scambio di conoscenze culturali reciproche, ma domani conterà solo il campo”.
"E' una squadra con battitori validi, quasi tutti. Queste sono partite in cui puoi partire con un’idea, ma poi bisogna vedere l’efficacia della tattica e bisogna essere molto rapidi a cambiarla se necessario. Non è solo quello: anche loro avranno una strategia, ma noi vogliamo essere il più equilibrati possibile, così se ci bloccheranno qualcosa, non smetteremo di giocare".
Il CT ha ricordato anche il percorso dell’Italia in VNL come parte della crescita: “Giocare quattro partite in cinque giorni, viaggiare, affrontare tante situazioni ci ha aiutato a creare gli anticorpi per questo Mondiale. In VNL siamo arrivati fino alla finale, è stato un passo avanti importante. Tutto questo ha contribuito a dare continuità e consapevolezza al gruppo”.
Infine, uno sguardo al presente: “In un Mondiale c’è bisogno di tutti. Anche chi gioca un solo punto o un solo set deve essere pronto. Io lo dico sempre ai ragazzi e li tengo stimolati: li vedo coinvolti, parte del progetto. La battuta sarà un tema fondamentale, ma non basta: né per noi né per loro. Hanno grandi battitori e attaccanti capaci di gestire anche palle alte e staccate. È una semifinale, la stiamo già giocando nella testa e nello spirito. Ora viene il bello”.