SEMIFINALE
POLONIA - ITALIA 0-3 (21-25, 22-25, 23-25)
PASAY CITY (Filippine) - È un’Italia travolgente, quella che supera per 3-0 la Polonia, una squadra che non si lascia distrarre da nulla, nemmeno dall'assenza dell’opposto titolare dei polacchi Kurek.
In tutti i parziali è una battaglia vera: la squadra polacca reagisce alle difficoltà, ma nei momenti chiave gli azzurri di Ferdinando De Giorgi trovano sempre la soluzione. Tantissima difesa, muro e attacco efficiente. Vincenti le mosse del CT, non ultima quella di schierare Anzani, Porro e Sani nelle fasi decisive del match. L’Italia vola così alla sua seconda finale mondiale consecutiva: dopo averne vinte tre da giocatore, De Giorgi insegue la doppietta da commissario tecnico e ora, comunque vada, nessuno potrà più metterlo in discussione vista la determinazione del gruppo azzurro. Anche se a volte questo appare quasi in autogestione (in certi time out parla più Giannelli del CT), ma forse anche questa è una modalità concessa dal CT ad un gruppo maturo.
Domani sarà una finale inaspettata contro la Bulgaria di Gianlorenzo Blengini, una gara che l’Italia dovrà vivere al massimo per centrare il quinto titolo iridato su sette finali disputate.
Sestetti iniziali
Polonia: Komenda al palleggio, Sasak opposto, Leon e Semeniuk schiacciatori di banda, Huber e Kochanowski centrali, Zatorski libero.
Italia: Giannelli al palleggio, Romanò opposto, Michieletto e Bottolo schiacciatori di banda, Russo e Gargiulo centrali, Balaso libero.
La partita - L’avvio del primo set è nel segno dell’equilibrio, con due scambi lunghi che portano l’1-1 dopo un errore in contrattacco di Romanò e un mani-out di Michieletto. La Polonia prova a scappare sfruttando il turno di battuta di Kochanowski e i muri di Semeniuk e Huber, toccando il +4 sul 12-8. L’Italia, però, cresce in difesa e trova il cambio di passo: il turno in battuta di Michieletto riporta sotto gli azzurri, Romanò mura Leon per la parità a 14 e, poco dopo, firma il sorpasso. È il momento chiave del parziale: l’opposto azzurro sale a quota cinque punti personali, l’Italia tiene il vantaggio fino al 20-17 dopo un’incomprensione tra Komenda e Huber, e chiude 25-21 rimontando un set che sembrava sfuggire di mano.
Il secondo set si apre con la partenza bruciante della Polonia: 4-1 con due muri e un attacco vincente, time-out immediato di De Giorgi. Leon, Kochanowski e Semeniuk tengono avanti i polacchi fino all’8-6, ma l’Italia resta incollata e trova la parità a quota 12, con Anzani dentro al posto di Gargiulo. È Romanò a cambiare l’inerzia con l’ace del 15-13, seguito dall’ace di Bottolo per il 17-14. Gli azzurri volano fino al +4 (20-16), ma la Polonia rientra con il turno di battuta di Sasak e i punti di Leon, fino alla parità a 21. Nel finale sale in cattedra Bottolo con due punti consecutivi per il 24-22 e l’ingresso di Sani al servizio è determinante: suo l’ace del 25-22 che porta l’Italia sul 2-0.
Nel terzo set la Polonia cambia assetto con Fornal in diagonale a Leon, ma il primo punto è ancora azzurro. C’è apprensione per Romanò, che subisce una lieve distorsione alla caviglia sinistra ma resta in campo. Huber infila due ace consecutivi e scava il primo break, 5-1, costringendo De Giorgi al time-out. Dentro Luca Porro per Bottolo, ma Leon mura per il 7-3. L’Italia commette tre errori in avvio e fatica a trovare continuità, ma Romanò ritrova efficacia e al servizio propizia il muro di Anzani su Sasak (14-11). Gli azzurri aumentano la pressione e tornano sotto fino al 17-16 con Leon costretto a spedire out un pallone difficile. L’ace di Michieletto vale il 18 pari, poi entra ancora Sani e l’Italia piazza l’allungo decisivo: muro di Anzani per il 20-19 e ace di Sani per il 21-19. Il muro su Leon porta al 22-19, ma la Polonia non molla e si riporta a -1 sul 22-21 con Leon protagonista. Il contrattacco di Porro vale il 23-21, Michieletto firma la palla set del 24-21, ma Huber mura annullando il secondo match point (23-24). A chiudere il match è la pipe di Michieletto che sigilla il 25-23 e manda l’Italia in finale mondiale con un netto 3-0 che era difficilmente pronosticabile.