PallaVoto: Egonu, "Vi" e "Ci"... questione di grammatica. Trento eroi, Piacenza da ritorno al futuro, Modena è un 8

UROS KOVACEVIC voto 10: Stavolta lo mettiamo in testa, perché da solo, per tre set, fa sognare il suo Zawercie al cospetto dei bi-campioni d’Europa, maramaldeggiando in ogni lato di campo esattamente come Gesù Cristo fece coi filistei, come la Madonna nella stalla, come gli apostoli sul Mar Morto e così via. È il nostro Miracolo, godiamocelo finchè possiamo.  

ITAS TRENTINO voto EROI: Strappare un punto a Perugia è un po' come scalare l’Everest senza ossigeno, come mettere piede sulla Luna, come vincere un’elezione con un partito di sinistra (vera). Un’utopia che l’Itas rende per una sera possibile. Vincere rimane invece qualcosa di irrealizzabile, come il socialismo reale. 

ROK MOZIC voto 7: Dopo un anno all’ombra di Shapozkov e Keita sembra tornato l’Adriano Celentano molleggiato e prepotente della stagione scorsa. Una banda che suona il Rok, insomma, e cambia faccia all’occorrenza. Mette pure quella cattiva. 

LA CORSA SALVEZZA voto EXCITING!: Tre squadre in due punti per un solo posto. Padova, Siena e Taranto, lotta all’ultimo sangue, coi Toscani che sembravano già condannati e invece hanno reagito alla grande e forse sono la squadra che dà maggiori garanzie di permanenza, oggi come oggi. 

MODENA SECONDA voto 8: Che percorso quello della squadra di Andrea Giani! A bocce ferme accreditata del quinto-sesto posto, a ottobre in grande crisi, a febbraio seconda da sola. Reggerà fino alla fine? 

YOSVANY HERNANDEZ voto NOSTALGIA: E Osvaldo? Dov’è Osvaldo? Torna anche lui? Osvaldooooooo! 

GAS SALES PIACENZA voto RITORNO AL FUTURO?: Forse che la stagione dei piacentini sia iniziata adesso, con la vittoria su Milano e la poderosa rimonta di Coppa Cev? No perché se è iniziata adesso sono caz** amari per tutti eh, ve lo diciamo in anticipo. 

LE ARBITRE NON CONFORMI E PAOLA EGONU voto SCREMIAMO: Argomenti spinosi entrambi, preferiamo non addentrarci oltre, non scrivere noi il confine tra i fatti reali e la retorica, tra regolamenti scritti e parole dette, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra ciò che è a misura e ciò che viene gonfiato. Semplicemente ci teniamo a dire che se ci sono delle regole che vengono ritenute discriminatorie, lo spirito giusto è muoversi e convincere altri a muoversi per scardinarle. E a Paola un appunto su tutti, sull’utilizzo dei pronomi. “Mi chiedo perché dovrei rappresentarVI” è un modo per delimitare una non appartenenza. Molto più autorevole sarebbe stato chiedersi “perché dovrei rappresentarCI”. È grammatica, ma a volte è tutto.