MODENA – Scatta di lunedì, in un debutto inconsueto, la Serie A1 Tigotà 2025/26. Un avvio reso necessario dalle quattro settimane di stop imposte dalla FIVB dopo la finale del Mondiale femminile: un mese di pausa tra riposo e ripresa graduale che ha spostato l’avvio del torneo in piena settimana, penalizzando club e pubblico.
Una decisione che conferma le difficoltà di coordinamento tra calendario internazionale e attività dei campionati nazionali, ma che non riduce il valore tecnico del torneo più competitivo del mondo.
Dodici campionesse del mondo distribuite in sette club: è il campionato del nuovo "dopo oro”, un torneo che riparte con l’Italia ancora punto di riferimento per qualità, organizzazione e spettacolo.
La griglia di partenza: Conegliano in pole
In pole position resta la Prosecco Doc Imoco Conegliano, la formazione simbolo del volley mondiale. Otto scudetti, sette consecutivi, tre Champions League, tre Mondiali per Club e sette Coppe Italia raccontano una superiorità costruita nel tempo e mantenuta con continuità.
Il gruppo guidato da Daniele Santarelli ha confermato la propria ossatura e si è addirittura rinforzato con l’arrivo - tra le altre - di Nika Daalderop, che a Milano era una titolare e ora diventa tra le Pantere il primo cambio delle bande. Un innesto che spiega meglio di qualsiasi altro dato la distanza tecnica e gestionale tra Conegliano e il resto del campionato: la profondità e la qualità di un roster che, ancora una volta, parte da favorita assoluta.
Scandicci: esperienza e consapevolezza
Subito dietro, la Savino Del Bene Scandicci appare come la rivale più accreditata. La squadra toscana si presenta con un mix equilibrato di esperienza e potenza. L’arrivo di Caterina Bosetti dal VakifBank aggiunge solidità e completezza, mentre la palleggiatrice Maja Ognjenović, 41 anni, resta il simbolo di una longevità sportiva che sorprende. In piena maturità mentale, l’alzatrice serba sembra destinata a un ritorno in nazionale per i prossimi Europei, segno di un talento ancora integro e di un ruolo di leadership indiscusso. Accanto a lei, Antropova rimane una garanzia offensiva, capace di essere determinante in ogni rotazione. Scandicci è squadra completa e matura, pronta per provare l’assalto al titolo.
Novara: Cambi e Bernardi, un disegno che si compie
La Igor Gorgonzola Novara ha affidato sempre più il proprio progetto tecnico all’esperienza di Lorenzo Bernardi, che ora può contare sulla presenza di Francesca Cambi, palleggiatrice campionessa olimpica e mondiale. Il suo arrivo, atteso (o pensato) già nella scorsa stagione, completa il mosaico di una squadra che unisce compattezza, organizzazione e qualità di regia. Cambi porta con sé equilibrio, lettura del gioco e capacità di gestione. La sensazione è che Novara, già convincente al torneo di Courmayeur, possa essere l’outsider più credibile nella corsa alle prime posizioni.
Milano: una squadra in ri-costruzione
Per la Numia Vero Volley Milano si apre una fase nuova e complessa. Le partenze di Orro, Sylla e Daalderop hanno imposto una ricostruzione radicale. Paola Egonu, ora anche capitana, sarà il riferimento tecnico e simbolico, ma la squadra è cambiata in profondità. Coach Stefano Lavarini avrà bisogno di tempo per trovare la giusta quadra e amalgamare un gruppo quasi completamente rinnovato. Forse la vera scommessa della stagione sarà proprio il tempo che la società saprà concedergli per lavorare e riportare Milano a essere protagonista.
Le altre forze della A1
Subito dietro le big si collocano Reale Mutua Fenera Chieri e Volley Bergamo 1991 e Megabox Vallefoglia, squadre solide e ben strutturate, capaci di giocare una pallavolo ordinata e aggressiva. Per Chieri si apre una nuova era. Arriva coach Nicola Negro. Poche conferme, l'attivo di Degradi e Nervini può far divertire.
Bergamo appare leggermente più avanti rispetto a Busto Arsizio, Cuneo e Firenze, grazie a una continuità tecnica (Parisi) e a un gruppo coeso con la conferma di Cese Montalvo. L'inserimento di Eze in regia vale doppio. Vallefoglia continua a essere una realtà in crescita, spinta dalla coppia Omoruyi–Giovannini,
Tra play off e corsa salvezza
La corsa salvezza si preannuncia equilibrata, con diverse formazioni pronte a giocarsi la permanenza nella massima serie fino all’ultima giornata. Busto Arsizio e Firenze mettono in campo quel qualcosa in più in termini di esperienza, almeno societaria, sotto ci sono Perugia, Cuneo, Pinerolo, e le neo promosse San Giovanni in Marignano e Macerata,
Particolare il caso di San Giovanni in Marignano, club che con Serena Ortolani porta in campo esperienza e che ha attirato l’attenzione internazionale per l’ingresso del Fenerbahçe, che avrebbe acquisito il 30% delle quote societarie. Dopo la nostra anticipazione estiva ora lo dichiarano apertamente sia il club romagnolo, sia i vertici del Fenerbahce, ma a livello di visura camerale la proprietà del club è ancora tutta italiana.
Macerata proverà a costruire la propria salvezza sul fattore campo, mentre Perugia, affidata ancora a Giovi, cercherà di capitalizzare sull'esperienza della passata Stagione.
Un campionato che cambia pelle
La stagione 2025/26 segna una svolta anche gestionale. Dopo anni di collaborazione esterna con Master Group, ora la Lega Pallavolo Serie A Femminile gestisce direttamente comunicazione, marketing e raccolta pubblicitaria. A sostenerla c’è la NewCo Spike Media, nata in partnership con il fondo NJF Holdings, con l’obiettivo di valorizzare i diritti commerciali e digitali e consolidare il posizionamento internazionale del campionato. Cambiano anche i colori del campo, con l’abbandono delle tinte viola e rosa in favore di una palette più sobria e moderna, simbolo di un’evoluzione che non è solo estetica ma anche strutturale.
grafica fonte Corsport
Geografia di un campionato sbilanciato
La mappa della Serie A1 Tigotà 2025/26 racconta più di mille parole: la pallavolo femminile italiana, almeno nella sua massima espressione, si ferma tra Umbria e Marche e non scende più a sud. La distribuzione delle squadre è eloquente: quattro piemontesi, tre lombarde, due toscane, due marchigiane, una emiliana, una veneta e una umbra. Nessuna presenza da Perugia in giù...
È un campionato che, geograficamente, parla sempre più con accento settentrionale, dove la concentrazione di investimenti, sponsor, infrastrutture e bacini d’utenza resta nettamente superiore. Il divario tra pallavolo del Nord e pallavolo del Sud è ormai non solo economico, ma anche strutturale e impiantistico.
La conseguenza è un movimento di vertice che, pur crescendo in visibilità e qualità, rischia di perdere la sua rappresentatività territoriale. Un tema che meriterebbe una riflessione profonda: se la Serie A1 vuole continuare a definirsi “campionato italiano”, occorre immaginare politiche di sostegno e sviluppo che permettano anche al Sud di tornare protagonista, colmando un divario che non è più solo sportivo ma culturale e infrastrutturale.
La corsa delle regine
Archiviato il Mondiale, la Serie A1 Tigotà si rimette in moto. Conegliano resta la favorita, Scandicci la rivale più completa, Novara la squadra in crescita, Milano un progetto da costruire. Dietro, Chieri e Bergamo promettono equilibrio e sorprese, mentre in coda si annuncia battaglia vera.