Cara FIVB, caro Presidente Fabio Azevedo, così non può andare.
È davvero inammissibile che i campionati nazionali di primo livello mondiale non abbiano potuto ottenere una semplice deroga di un giorno per iniziare la stagione di domenica, nel loro naturale spazio di visibilità e di pubblico, e siano invece stati costretti a partire di lunedì/martedì, in una giornata penalizzante per tifosi e appassionati.
Tanto più quando le stesse giocatrici e gli stessi giocatori che avete voluto “proteggere” con il vincolo delle tre settimane di stop nel maschile e quattro nel femminile dopo la fine del Mondiale, hanno giocato tornei internazionali, amichevoli e test in giro per il mondo, ben prima delle scadenze fissate. Atleti che, nella stragrande maggioranza dei casi, dopo una settimana erano già in palestra, chiedendo di poter tornare ad allenarsi per non perdere ritmo e condizione.
Un’ottusità che non regge alla prova dei fatti: in Germania, la Supercoppa femminile si è disputata con diverse protagoniste del Mondiale in campo, ben prima delle quattro settimane ufficiali; in Giappone, un torneo con Perugia ha visto scendere in campo giocatori delle nazionali italiane e straniere; in altri Paesi si sono svolti tornei e amichevoli con atleti che avevano preso parte al Mondiale.
E allora la domanda è inevitabile: arriveranno sanzioni? La FIVB non sapeva nulla? Sono stati concessi i transfer internazionali per consentire agli atleti di giocare o i tornei si sono disputati senza regolare omologazione per i giocatori stranieri?
Domande che meriterebbero risposte, perché la sensazione è quella di una gestione a doppia velocità: rigida con chi prova a rispettare le regole, flessibile con chi le ignora.
Ma a dire il vero più che pretendere sanzioni per club e federazioni, la FIVB dovrebbe invece comprendere l'assurdità di quanto imposto. Che sia stato chiesto o meno dalla commissione atleti, gli stessi che poi dopo il Mondiale sono tornati in palestra... Quegli atleti che - per la maggiore - è dai campionati nazionali e dai club che percepiscono ingaggi a più zeri... Non dalle estati trascorse in nazionale.
Nonostante tutto, però, il primo turno di SuperLega Credem Banca 2025/26 ha dato buoni riscontri di pubblico. Le cifre fornite dai club dopo le gare di lunedì (non sono dati SIAE) parlano di Padova 2.112 spettatori, Milano 3.254, Verona 3.118 e Civitanova 2.952, per una media vicina ai 3.000 spettatori a partita. Numeri significativi per un debutto infrasettimanale, che lasciano immaginare quale sarebbe stato il potenziale con un calendario tradizionale.
Eppure, la FIVB, chiusa nella sua rigidità burocratica, ha negato anche una semplice deroga di 24 ore, ignorando l’impatto su pubblico, società e sponsor. Una scelta che non promuove la pallavolo di club, il vero motore dello sport mondiale.
Insomma il dubbio resta: davvero si vuole proteggere gli atleti o si vuole solo difendere uno spazio mediatico e commerciale sempre più centrato su Volleyball World e sulle sue logiche di marketing globale?